B. B. King, pseudonimo di Riley B. King (Itta Bena, 16 settembre 1925[2] – Las Vegas, 14 maggio 2015), è stato un chitarrista e cantante statunitense.
Con una lunghissima carriera, è stato uno dei più importanti esponenti del blues della seconda parte del XX secolo e del XXI. Con la sua “Lucille”, una chitarra Gibson ES-335 custom, è diventato un’icona stessa del genere musicale già a partire dagli anni cinquanta.
Ha vinto 14 volte il Grammy. Nella rivista Rolling Stone è posto come sesto miglior chitarrista di tutti i tempi (Lista dei 100 migliori chitarristi secondo Rolling Stone). Il suo stile è caratterizzato da suoni caldi e incisivi, che danno vita al blues elegante che lo ha contraddistinto per tutta la sua carriera. Il suo stile chitarristico è caratterizzato solo da parti soliste che si alternano al canto, senza quasi mai sfociare in parti di accompagnamento, se non per altri musicisti.[…]
King e la chitarra
Nell’inverno del 1949, King stava suonando in una sala da ballo nell’Arkansas[2]. Per riscaldare il locale era stato acceso un barile contenente del kerosene, una pratica non troppo insolita[2]. Due uomini incominciarono a litigare, facendo cadere il barile contenente il kerosene infuocato sul pavimento e questo scatenò un incendio e conseguente evacuazione[2]. Una volta fuori, King si rese conto di aver lasciato la sua chitarra (una Gibson semi acustica) nell’edificio in fiamme e rientrò per recuperarla[2]. Il giorno dopo, King scoprì che i due uomini avevano combattuto per una donna chiamata Lucille e decise di chiamare Lucille la sua prima chitarra, così come tutte le chitarre che ha posseduto da quell’esperienza quasi fatale, per ricordarsi di non fare mai più una cosa del genere[2]. Altra versione invece vuole che, saputo il nome, avesse detto «per colpa di Lucille a momenti ci rimetto la vita» creando poi un doppio senso tra la ragazza e la chitarra.
Fonte: Wikipedia
