I nonni sono la tenerezza,
la mano che sostiene quando il passo è ancora incerto,
l’abbraccio che protegge quando il tempo è cattivo
e il vento gela le ossa.
I nonni sono i ricordi che si affollano,
la memoria che s’inceppa,
la primavera ormai lontana,
il tempo che non c’è più.
I nonni sono il rimpianto e
la malinconia,
la tristezza per quel che poteva essere
e l’orgoglio per quel che è stato.
I nonni sono le castagne appena cotte,
un pezzo di cioccolata in carta stagnola,
un’insalata di pomodori in un pagliaio con forchette di canna.
I nonni sono il racconto del passato,
il mistero di uomini e terre lontani,
il tepore del focolare,
le coperte che ti avvolgono per proteggerti nel sonno.
I nonni sono la saggezza che rende prudente il passo.
I nonni sono il cammino incerto,
lo stento a salire le scale
il corpo che si sfa sotto il peso degli anni e degli affanni.
I nonni sono la brocca d’acqua fresca alla Fontana del ’26.
I nonni sono la mano che ti sfiora i capelli.
La mano che cerchi
nel tempo del disinganno,
quando sei solo,
il cuore è stanco
e sai che dal cielo non cadono più miracoli.
Foto: i miei nonni Lucia e Salvatore