L’estate è il tempo dei fichi.
Qui vedete Vincenzo Celestino, che lavorava per conto della famiglia Stabile, con una bella distesa di cannizzole a Mircuro.
Negli anni ’50 e ’60 c’era un certo commercio con Mormanno. Anzi più che il commercio si praticava il baratto: si davano fichi, olio, vino in cambio di patate, castagne, formaggio.
Mio nonno mi raccontava che i murmannuli erano scaltri nei loro affari. E mi recitava, a conferma, questi versetti che aveva appreso da uno di loro.
QUANTU SU FISSI LI SUMARSISI
CANGIANU A SCORZA
CU LA MUDDICA.
Si davano fichi (o altro) che non hanno buccia in cambio di castagne o patate che invece la buccia ce l’hanno.
La miseria imponeva che niente andasse perso.
Foto: Silvia Farace