Noi orsomarsesi a Francesco Bevilacqua dobbiamo molto. E’ stato uno dei primi a far conoscere e difendere le bellezze del nostro territorio.
Peccato che non siamo riusciti a trovare amministratori che sapessero gestire questo patrimonio e farlo diventare risorsa condivisa
Nel 1995 lessi il suo libro “Sui sentieri dell’Orsomarso” e mi piacque. Personalmente l’ho conosciuto l’anno scorso, quando abbiamo presentato al Centro Sociale “Sulle tracce di Norman Douglas. Avventure fra le montagne della vecchia Calabria”, una delle sue ultime opere.
E’ un uomo straordinario per umanità e cultura.
L’11 settembre ha condiviso un post sulla pagina di Facebook ORSOMARSO MERCURION. Molti di voi l’hanno letto e condiviso
Ve lo ripropongo, perchè su quanto dice è utile riflettere.
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Ieri, sacrificando una complicata giornata di lavoro avvocatesco (con sensi di colpa annessi e connessi), ho accompagnato una troupe di Esperiatv alla scoperta di alcune delle straordinarie bellezze del territorio di Orsomarso, nel Parco Nazionale del Pollino. Alla fine della giornata ero felice, per due motivi. Primo, perché ho avuto l’occasione di conoscere due persone per bene, in gamba e appassionate del loro lavoro, la giornalista Daniela Malatacca ed il cameramen Gialuca Barile, i quali non hanno elevato una sola protesta alle torture escursionistiche cui li ho sottoposti ed alla totale astensione da cibarie per una intera giornata (cosa alquanto strana per dei calabri). Secondo perché Orsomarso è uno dei paesi che amo di più e che, come WWF, a metà degli anni Ottanta salvammo da un disastroso progetto di strada asfaltata e captazione delle sorgeniti nella preziosissima valle del Fiume Argentino, che oggi è la prima ricchezza del paese. Qui ho un grande amico, Biagio Palombino, il primo pastore dell’Argentino che trent’anni fa fotografai a dorso di mulo mentre guadava l’Argentino. Ora fa il panettiere ed ha una splendida famiglia, anziano suocero compreso, che spesso si aggrega alle mie scorribande nella valle. Alla fine della giornata, giunti nella piazzetta del paese, ho trovato qualche interessante novità. Una giovane signora ha aperto, nella piazzetta, un negozio di prodotti tipici ed ha inghirlandato l’intera facciata della casa con decine di sfolgoranti mazzi di peperoni rossi a cornetto. Un picolo simbolo per chi crede nelle risorse locali e nella politica dal basso. Degli imprenditori russi, non meglio identificati, hanno acquistato delle case nel centro storico, le hanno ristrutturate e vi stanno realizzando un B&B. Allora mi son chiesto: ma chi l’ha detto che i nostri paesi sono morti? Non sono questi dei piccoli segni di risveglio da un lungo coma? E se dei russi si sono accorti del valore di Orsomarso, quando se ne accorgerà la gente di Orsomarso e ce ne accorgeremo tutti noi calabresi?