ETA’ DELLA DEMENZA – Imperi e regni un tempo floridi finirono per consumarsi in un’orgia di incapacità, bassezze, atti miserabili e un generale clima di impotenza e cinismo.

 

L’avvento di classi dirigenti scadenti non è affatto una novità nella storia, Così come l’avvento di crisi e decadenze più o meno veloci, più o meno violente. In determinati casi, l’irresponsabilità dei capi al comando ha comportato il tramonto di una civiltà (l’impero romano) o la fine di un’epoca (l’ancien regime francese).
Imperi e regni un tempo floridi finirono per consumarsi in un’orgia di incapacità, bassezze, atti miserabili e un generale clima di impotenza e cinismo. Particolarmente adatta è l’immagine dei parrucconi di Versailles, i quali furono talmente presi dai loro piccoli giochi di potere e dall’allegro convivio, che finirono per dimenticarsi il mondo esterno, rimettendoci letteralmente la testa. Ma queste età della demenza furono tutto sommato minor, in quanto riguardarono un piccola fascia della popolazione; facendo un bel salto di oltre duecento anni, si può ammirare in tutto il suo splendore la nuova “Età della Demenza” versione maior che promette decisamente uno spettacolo entusiasmante!

Scandalo più, scandalo meno

Uno degli effetti che caratterizzano epoche come questa è sicuramente il bellissimo circo mediatico volto a superare qualsiasi limite eticamente  accettabile, pur di toccare l’apice dell’idiozia. In un processo che è iniziato tempo fa, ma che nessuno saprebbe individuare con certezza, possiamo assistere con gioia a tutti gli scandali peggiori senza provare il minimo ribrezzo o fastidio. Perchè la parola “scandalo” è il vocabolo chiave per qualsiasi mediocre star che si rispetti (e tra poco anche per il più sconosciuto dei consumatori).
In questo, le nuove popstar (siano lodate per la demenza che spargono) stanno dando il meglio di sé, anche se battere Miley Cyrus sarà decisamente difficile. Eppure gli esperti storici attendono ormai con ansia l’avvento della popstar mondiale che defecherà sul palco (prima o poi arriverà).

In un mondo connesso p4, dove con Internet puoi ottenere tutto lo scibile umano (ma di solito si usa per guardare gattini, poveri scemi o video porno), è palese che la noia subentri nel giro di cinque minuti esatti. Quindi si può comprendere facilmente l’avvento dello “scandalo continuo”.

Le nostre povere icone, accerchiate dall’edonismo e dal narcisismo stellare, non possono nemmeno permettersi un minuto di anonimato. Così come noi non possiamo permetterci un secondo senza le loro stronzate. Per nostra fortuna, questo problema è facilmente risolto daimedia seri, i quali ci propongono in contemporanea i video dei mozzatori di teste (Isis e compagnia suicida) insieme al vestito di nozze dell’amata Belen, direttamente in prima fila sul sito online. Non commentiamo ovviamente le notizie postate dai suddetti su Facebook, che fan sembrare “Novella 2000″ un giornale per intellettuali spocchiosi.

 

Ovviamente sfuggire a questo delirio dantesco è quasi impossibile, a meno di rinunciare completamente alla vita sociale. Anche mettere i filtri funziona poco, dato che la demenza imperversa nella radio, su Internet, sui giornali fino alla mitica televisione!
Ma forse quello che lascia più estasiasti (anche la follia demente ha un suo oscuro fascino) è il fatto che qualsiasi opera cretina (Youtube è un ottimo indicatore) ha un successo nettamente superiore, rispetto a qualsiasi prodotto minimamente serio. A quanto pare, dopo la scomparsa del pudore (parola mistica appartenuta ad epoche arcane), abbiamo definitivamente perso laserietà.

La Classe che dirige il Nulla

L’influenza di questo flusso continuo di idiozia, cinismo, scandalismo, unito ad un morboso egocentrismo, non poteva non contagiare i nostri leader supremi. Basti vedere la mutazione delle élites per capire che qualcosa è andato profondamente storto. Da idee serie con scontri drammatici, siamo passati allo show continuo, fra tweet, gelati esibiti, corna, gag e le bella famigliola fotografata su ogni maledetto magazine di questo mondo. Siamo pure riusciti a tenerci i nani e le ballerine, giusto per prenderci il meglio degli anni ’80.

Ora, molti lettori penseranno che si voglia alludere solo alla politica italiana, ma è sufficiente farsi un giro sui canali esteri per vedere il livello generale (negli Usa l’esibizione di sorrisi bianchissimi, falsissimi, insieme alle famigliole stile mulino bianco, fa quasi rivalutare gli integralisti più ottusi); persino quelli considerati seri, come i duri e puri tedeschi, lentamente stanno arrivando al nostro livello (e infatti la Merkel, alle ultime elezioni, ci ha tenuto ad informarci, con un depliant, della sua vita privata).

Questo spiega in parte le continue crisi e le risposte deliranti che giungono dalle alte sfere. Perchè solo così si possono giustificare le manifestazioni di giubilo, da parte di Barroso&co, per la “ripresa” di Spagna e Grecia, presentati come paesi modello dell’austerity, dopo averli ridotti a lande del terzo mondo.

O come non dimenticare le brillanti strategie occidentali in Medio Oriente, dove dopo tredici anni di guerre, si è ottenuto un intero esercito di fanatici rimasti ancorati al califfato del VII secolo d.c, nonostante siano veramente bravi nei trailer hollywoodiani.

Ed infine la mitica crisi economica, mai finita nonostante le milioni di promesse/soluzioni partorite dai soliti burocrati/banchieri/trader imbottigliati negli stanzini delle grandi banche/istituzioni. In fondo, non si può pretendere molto da “squilibrati mentali”, così come sostiene uno studio svizzero.

A questo punto, è preferibile avere come presidente degli Usa il mitico Camacho. Almeno la decadenza sarebbe decisamente più divertente, invece dei discorsi da quarta elementare di Barack Obama (Yes, we can, oh yeah, fuck yeah! Vai con il nuovo inno  americano!)

 

Che si fa?

La notizia positiva è: non tutta la popolazione è così. Anzi, una buona fetta dei cittadini non ne può più dei vip e delle loro feste.

Rimangono due soluzioni:

1) Il popolo andrà al potere e invertirà il flusso (possibilità di riuscita minima)

2) Attendere la nuova Era, dotandosi di comode armature e bibita incorporata

In fondo, un sistema globale e complesso come quello attuale non può reggere in un regime di demenza diffusa!

 

Di Alessandro Leonardi in Economia e Politica,

Fonte: http://www.lundici.it/2014/10/leta-della-demenza-colpisce-ancora/

Foto RETE

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