La morte, nel tempo contadino, era lacerazione, ferita che non si rimarginava.
Il nero era lutto, ricordo. Sedia vuota, voce ammutolita. Orologio che non conosce più il tempo.
Per gli uomini una fascia al braccio, cravatta e bottone all’occhiello. Per mesi.
Il corpo delle donne, invece, recava tracce vistose: doveva ricordare un’assenza. In tutto.
Fasciato completamente di nero, cessava di avere grazia, passioni, speranze.
Quella morte aveva spento il futuro e la voglia di vivere.
Queste due simpatiche vecchiette mi ricordano quel tempo e quel sentimento della morte che ha accompagnato la mia infanzia.
Sono Domenica Donadio e Maria Giuseppa Galtieri.