CALABRIA – – Nella sanità regionale c’è spazio anche per la concorrenza “sleale”

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Non bastavano i tanti sprechi ancora esistenti, le tante nomine discutibili e a rischio di illegittimità, i buchi neri nella contabilità come quella dell’Asp di Reggio, le consulenze d’oro per Kpmg e tecnici non calabresi. Nella sanità regionale c’è spazio anche per la concorrenza “sleale”. Lo stabilisce l’Agcm, l’Autorità garante della concorrenza e del mercato, secondo la quale in Calabria la ripartizione del fondo sanitario riservato all’accreditamento delle strutture private è basata su criteri che non tutelano la concorrenza e non consentono lo sviluppo delle strutture più efficienti. A riferire la notizia è il sito di Strill.it, che ricorda come l’Agcm ha inoltrato ricorso al Tar della Calabria contro il commissario ad acta Massimo Scura, per l’annullamento del decreto che determina i tetti di spesa per le prestazioni di assistenza specialistica da privato relativo all’annualità 2014. Già da tempo, dalla gestione Scopelliti e poi Pezzi, il Garante della concorrenza avrebbe messo la Calabria nel mirino, ritenendo che i criteri utilizzati, in particolare quello della “spesa storica”, non rispettano il principio di libera concorrenza nel mercato privato delle strutture sanitarie e contestando alla Regione la continuità nel tempo dei budget assegnati, che “garantisce” gli operatori già presenti sul mercato e non consente una ripartizione meritocratica in relazione alle prestazioni delle diverse strutture. Secondo l’Agcm invece – riporta ancora Strill.it – suggerisce di sostituire il criterio della spesa storica con altri criteri come ad esempio la dislocazione territoriale, le potenzialità di erogazione con riferimento alla dotazione tecnologica, le unità di personale qualificato, la modalità di prenotazione e di accesso alle prestazioni sanitarie, la correttezza dei rapporti con l’utenza. Criteri – si legge nella lettera ufficiale a firma del presidente dell’Autorità Giovanni Pitruzzella – «ispirati al principio di non discriminazione, alla valorizzazione del livello di efficienza della singola struttura nonché all’effettivo soddisfacimento delle esigenze della domanda». A quanto risulta, il Garante avrebbe deciso di ricorrere al Tar anche per l’assenza di risposte da parte dei vari commissari della sanità calabrese, compreso quello attuale, Massimo Scura.

Fonte: https://lorasiamonoi.wordpress.com/2015/05/23/sanita-caos-ce-anche-la-concorrenza-sleale/

 

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