Un guerriero di pietra nel cuore del Cilento. La Grotta di S. Michele Arcangelo

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Siamo in Campania, a Sant’Angelo a Fasanella, borgo nel cuore del Parco Nazionale del Cilento (Salerno). Con i suoi appena 723 abitanti, sorge in collina, ai piedi della catena degli Alburni, lungo la traiettoria della strada provinciale che collega Postiglione con Corleto Monforte. Il nome deriva dall’unione di Fasanella, antica città distrutta da Federico II di Svevia, con il casale di Sant’Angelo, un connubio sancito nello stemma costituito da un fagiano, rappresentante l’antica città di Fasanella, e da un’angelo, simboleggiante il casale omonimo. In realtà il nome Fasanella deriva da Phasis, denominazione di una antica città di origine greca fondata da coloni provenienti dalla Colchide e definita la “sorella minore di Paestum”. L’antico centro di Fasanella sorgeva in località S. Manfredi a circa 3 Km dall’attuale borgo; di esso sono rimasti i ruderi di un antico castello e quelli della chiesa di S. Pietro. Nel 1246 fu distrutto da Federico II per punire Pandolfo Fasanella, che peraltro riuscì a recuperare tutti i suoi possedimenti grazie all’alleanza con Carlo I d’Angiò. L’odierno borgo, di impianto medievale, è stato a lungo feudo della potente famiglia dei San Severino, poi dei Capece-Galeota, dei Giovine e dei Caracciolo.

Tra i reperti archeologici rinvenuti sul territorio di Sant’Angelo a Fasanella (diversi sono stati in zona i ritrovamenti di oggetti dell’età del bronzo oltre a frammenti di oggetti di età romana) un posto di primo piano merita il “Guerriero di Costa Palomba”. E’ una scultura rupestre risalente al V-IV secolo a.C., localizzata nell’omonima località, ad una altezza di 1125 m sul livello del mare. L’effigie è quella di un antico guerriero detto “Antece”, che nel gergo locale potrebbe significare ‘antico’ o ‘immobile’. Il gioco di luci che naturalmente viene a crearsi nell’arco della giornata avvolge spesso questa scultura di una atmosfera magica conferendole un indescrivibile fascino.

Ricavata a rilievo dalla roccia, è a grandezza naturale e raffigura un guerriero vestito di una corta tunica, stretta in vita da una cintura da cui pende una spada. Con la mano destra impugna una lancia alla cui base sta poggiato uno scudo borchiato; con la sinistra regge qualcosa ma l’alterazione della pietra non ne consente la decifrazione. Sulla sommità del capo v’è traccia di un  elmo probabilmente asportato. Sul quadrante superiore sinistro della roccia compaiono tracce di un taglio di forma circolare che, insieme all’andamento curvilineo della base su cui poggia la figura, fanno supporre che la statua fosse inscritta in un ideale cerchio. A una decina di metri dalla scultura è stata rinvenuta una vasca ellittica di circa 85×120 cm. e profonda circa 20, dotata di un piccolo canale di scolo centrale: forse una vasca sacrificale utilizzata da popolazioni che consideravano l’area di Costa Palomba come un centro sacro. A questo punto viene da pensare che la scultura raffiguri un dio oppure che costituisca un cenotafio collocato in un’area sacra a ricordo di un eroico guerriero sepolto altrove e per qualche motivo oggetto di venerazione in questo luogo.

Le fonti storiche antiche vengono in aiuto per individuare la possibile matrice culturale di questa scultura: lo storico e naturalista latino Plinio il vecchio descrive ad esempio la zona come abitata da Lucani, popolazione dedita alla pastorizia ed all’agricoltura, mentre Virgilio nelle Georgiche, libro II, fa riferimento agli Enotri e descrive il loro uso di costruire a scopo difensivo piccoli piazzali fortificati, come quello di Costa Palomba: la postazione del guerriero di Costa Palomba si presenta infatti come un piccolo pianoro quadrato circondato o difeso a nord da un bastione roccioso e sugli altri lati da un muro che ne delimita l’area. Nei testi di Tertulliano si fa invece riferimento al culto del dio Alburno nella stessa zona già descritta da Virgilio nelle Georgiche.

LA GROTTA DI S. MICHELE ARCANGELO

Come spesso accade in alcune aree del nostro Paese, nelle quali i millenni di storia sovrappongono culti a culti, a volte fondendo simboli e credenze di origine diversa, anche a Sant’Angelo a Fasanella – a poca distanza dal Guerriero di Pietra – vi è un altro luogo di culto, questa volta cristiano ma con probabili frequentazioni pre-cristiane. Si tratta della Grotta di S. Michele Arcangelo, sede nell’XI secolo di una comunità religiosa benedettina; non sono tuttavia da escludere possibili insediamenti precedenti risalenti alla diffusione della civiltà greca nel Cilento.

Alcuni resti in muratura, addossati alla parte esterna della roccia, sembrano risalire ai primi decenni del 1300. Alla grotta si accede da un semplice portale sotto i cui due stipiti compaiono un leone e una leonessa dalle forme arcaiche. All’interno della grotta, oltre ad un pozzo e alla tomba dell’abate Francesco Caracciolo, si trova una edicola di stile gotico molto alta.  Nella cavità più profonda ha sede la cappella dedicata all’Immacolata, sul cui altare campeggia una tela risalente al XVII secolo. Lungo gli spazi circostanti si notano affreschi trecenteschi e sculture. Sul fondo della grotta si staglia, invece, uno sfarzoso altare seicentesco fatto costruire, così come il pozzo e il pulpito, dall’abate Fabio Caracciolo, e su di esso troneggia la statua marmorea di S. Michele Arcangelo, nume tutelare di questo antico luogo di culto.

Antece, un guerriero di pietra nel cuore del CilentoVasca sacrificale, Sant’Angelo a Fasanella, Cilento (Salerno) – Ph. Fiore Silvestro Barbato

Antece, un guerriero di pietra nel cuore del CilentoAntece, il guerriero di Sant’Angelo a Fasanella, Cilento (Salerno) – Ph. Fiore Silvestro Barbato

Antece, un guerriero di pietra nel cuore del CilentoPonte romano, Sant’Angelo a Fasanella, Cilento (Salerno) – Ph. Fiore Silvestro Barbato

Antece, un guerriero di pietra nel cuore del CilentoIngresso della Grotta di S. Michele Arcangelo, Sant’Angelo a Fasanella (Sa) – Ph. Judith Santoro

Antece, un guerriero di pietra nel cuore del CilentoAchille Vianelli – Grotta di S. Michele Arcangelo, S. Angelo a Fasanella (Sa), china e acquerello, XIX sec.

Fonte: http://www.famedisud.it/antece-un-guerriero-di-pietra-nel-cuore-del-cilento-la-grotta-di-s-michele-arcangelo/

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