Ospedale di Praia a Mare: il Consiglio di Stato ne vuole la riapertura

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Durante la giornata di ieri, il Consiglio di Stato ha emesso la sentenza di ottemperanza n° 2576/2014 che conferma la decisione contenuta nella precedente sentenza n° 2575/ 2014.  Quest’ultima era stata divulgata in riforma di un’altra sentenza, quella n° 10/2012 del Tar di Catanzaro, con cui in parte si annullava il riordino della Rete Ospedaliera prevista dal dpgr. 18/2010 meglio conosciuto come “Piano di rientro per la sanità calabrese”; e rispondeva positivamente al ricorso presentato dai comuni di Tortora e Praia a Mare, parte civile al processo contro la Regione Calabria, il Commissario ad Acta per la sanità, il Ministero della Salute e dell’Economia, il Consiglio dei Ministri.

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La Giunta Scopelliti aveva previsto un taglio “agli sprechi”, decretando la chiusura di alcuni ospedali tra cui quelli di confine come Praia a Mare e Trebisacce, poi convertiti in PPI (Punto Primo Intervento). Dal mese di marzo del 2012 la popolazione dell’Alto Tirreno Cosentino (60 mila abitanti, senza escludere le comunità montane) è abbandonata al proprio destino: tra una corsa contro il tempo in ambulanza e un pizzico di fortuna per scampare al peggio nei casi più estremi. A nulla sono servite le proteste, molte volte naufragate fra lo scambio di un voto in campagna elettorale e la promessa del “lassa fa. Tu vota sta lista, ca puoi ci pinzamu nuj.”
La situazione di forte disagio è avvertita fin da subito dagli abitanti della zona che per raggiungere l’ospedale regionale più vicino, lo Iannelli di Cetraro, sono costretti a percorrere circa un’ora di strada. Nel corso di questi anni si sono verificati anche alcuni decessi, poichè i soccorsi non sono potuti essere immediati. In estate il traffico sulla Statale 18, unica collegamento per arrivare a Cetraro o uscire fuori confine e giungere a Lagonegro, si triplica. Oggi dopo il crollo del viadotto Italia, con cui l’autostrada A3 è stata resa inagibile, il traffico automobilistico rallenta maggiormente i tempi di percorrenza. La mancanza di posti letto e la lontananza dalle strutture sanitarie ha spinto i calabresi ad affrontare i cosiddetti viaggi della speranza che, solo nel 2013, sono stati ben 306 mila. In questo modo non solo i problemi legati alla sanità pubblica sono aumentati, ma i debiti non sono stati estinti e gli ospedali di oltre confine hanno ottenuto dei ricavi. In Calabria, invece, la spesa sociale è aumentata ed è ripagata dai sacrifici e dalle tasche dei suoi stessi cittadini.
Il Consiglio di Stato, emettendo ieri la sentenza di ottemperanza n° 2576/2014, basa la propria decisione tenendo conto proprio di questa situazione disastrosa. Ha quindi rilevato il difetto di istruttoria, con cui ritiene che il decreto prg n°18 / 2010 non abbia considerato esattamente nè  le condizioni di ammissibilità dei requisiti, nè i presupposti (bacino di utenza, tempi di percorrenza verso il prossimo ospedale) su cui il Piano di Rientro è stato formulato. Evidenziando il travisamento dei fatti poi, il tribunale amministrativo afferma come l’ex giunta regionale si sia basata su una situazione di fatto non corrispondente a realtà (non era di certo il nosocomio prajese a contribuire all’aumento dei debiti). Così esprimendosi, il Consiglio di Stato obbliga il Commissario ad Acta, Mario Scura, ad eseguire le pratiche necessarie affinchè il Punto di Primo Intervento di Praia a Mare sia convertito in Capt (Centro Assistenza Primaria Territoriale) entro il termine di 120 giorni. In caso di inerzia, la competenza per la riapertura verrà trasferita al Dirigente regionale salute del Lazio, Area Programmazione Rete Ospedaliera, che potrà incaricare anche un suo delegato sul riordino della rete ospedali. A quanto pare, questa volta non ci saranno solo i ricorsi per inerzia, come avvenuto in passato, ma si farà sul serio.

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Adesso, però, occorrerà vedere se il commissario Scura non presenterà motivazione contraria visto i toni adottati durante la riunione di qualche settimana fa, svolta a Palazzo Campanella insieme ad Oliverio e i sindaci di Praia a Mare e Trebisacce dove lo stesso, che forse non ha neanche mai trascorso qualche giorno di vacanza sulla Riviera dei Cedri, riteneva che Praia versasse in condizioni migliori rispetto all’Alto Jonio. Alla fine c’è la clinica Tricarico di Belvedere lì “vicino”. Peccato, però, si tratti di una struttura privata e disti quasi 40 km.
Probabilmente, alla Regione sono abituati a muoversi utilizzando collegamenti rapidi. Noi comuni mortali, no.
Un punto a favore dell’Alto Tirreno Cosentino è stato segnato. Ora, nel caso in cui si presentino intoppi al trionfante corso di questa potenziale vittoria, starà ai residenti battersi con forza per riappropriarsi del proprio diritto alla salute e alla propria vita.

Scritto  by  Manzi

Fonte: http://tirrenoeveleno.altervista.org/ospedale-di-praia-a-mare-il-consiglio-stato-ne-vuole-la-riapertura/

FOTO WEB

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Voglio fare i complimenti ad Alessia per il lavoro intelligenti e prezioso che svolge.

Dice di sè:

“Mi sono seduta dalla parte del torto perchè gli altri posti erano occupati. Calabrese lontana ma vicina alla sua terra, da salvare e tutelare. Ottimismo, testardaggine e tenacia a colazione. E come cambi le cose, se no?”

Il suo blog “TIRRENO AL VELENO” è da tenere sottocchio. Ci si trova sempre qualcosa d’interessante sul nostro territorio.

Brava, Alessia! E tieni duro. Abbiamo disperato bisogno di ragazzi come te.

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