Bisogna che la nostalgia disegni i tuoi lineamenti perfetti,
il tuo profilo esatto e che appena, lievemente, il vento
delle ore ponga un fremito nei tuoi capelli…
Bisogna che la tua assenza esali
nell’aria un profumo sottile di trifoglio calpestato,
di foglie di rosmarino da tempo conservate
chissà da chi in qualche mobile antico…
Ma bisogna, anche, che sia come aprire una finestra
e respirarti, azzurra e luminosa, nell’aria.
Occorre la nostalgia perché io ti senta
come sento – in me – la presenza misteriosa della vita…
Ma quando appari sei tanto altra e multipla e imprevista
che non somigli mai al tuo ritratto…
E devo chiudere gli occhi per vederti.
Mário Quintana