Lo scoiattolo comune meridionale (Sciurus vulgaris meridionalis) assume questa colorazione, solo come è intuibile dal nome della sottospecie, nelle regioni meridionali e può adattarsi a zone urbanizzate. E’ facilmente osservabile nei boschi dai 600 ai 1500 metri.

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L’accoppiamento dello Sciurus vulgaris meridionalis può avvenire nel tardo inverno di febbraio-marzo ed in estate tra giugno e luglio. La femmina può avere fino a 2 gravidanze l’anno. Ciascuna figliata dà alla luce 3-4 piccoli di solito, ma possono essere partoriti anche sei piccoli. La gestazione dura 38-39 giorni. I giovani non sono autosufficienti, sono ciechi, sordi e pesano tra 10 e 15 g. Soltanto la madre si occupa di loro. Il corpo dei piccoli si ricopre di peli al 21esimo giorno di vita, mentre acquisiscono la vista dopo tre o quattro settimane. Lo sviluppo dei denti si completa dopo 42 giorni. Il giovane scoiattolo può mangiare cibi solidi una quarantina di giorni dopo la nascita; a questo punto può lasciare il nido per procurarsi il cibo da solo, anche se la madre continuerà ad allattarlo fino allo svezzamento completo, intorno alle venti settimane. Durante l’accoppiamento i maschi individuano le femmine in calore dall’odore che queste emettono. Anche se non c’è un corteggiamento vero e proprio, il maschio insegue la femmina anche per un’ora prima di riuscire ad accoppiarsi. Solitamente più maschi inseguono una sola femmina, finché il maschio dominante, in genere il più grosso, riesce a conquistarla. Maschi e femmine si accoppiano più volte e con diversi partner. Le femmine devono raggiungere una massa corporea minima per essere feconde e quelle più pesanti danno mediamente alla luce più piccoli. Se il cibo è scarso la riproduzione viene ritardata. Le femmine raggiungono la maturità sessuale al secondo anno.

La biodiversità del nostro Paese si arricchisce di una specie nuova. Non è un minuscolo insetto o una piantina (quasi) insignificante, ma addirittura un mammifero: è lo scoiattolo nero calabrese (Sciurus meridionalis). Non che non se ne conoscesse l’esistenza, ma fino a qualche tempo fa si pensava che fosse una sottospecie del più comune scoiattolo rosso (Sciurus vulgaris).
PRECURSORI. Dopo alcuni lavori scientifici, anche molto datati, che suggerivano potesse essere una specie a sé, uno studio (pubblicato su Hystrix) condotto da un gruppo di lavoro composto di ricercatori di varie università italiane, e coordinato da Adriano Martinoli (Università degli Studi dell’Insubria), ha approfondito e chiarito con metodi moderni la questione.
In particolare, lo studio ha permesso di stabilire che dal punto di vista genetico e morfologico (cioè nell’aspetto), lo scoiattolo nero calabrese può essere classificato proprio come specie a sé. Infatti, questo scoiattolo è più grosso e pesante di quello “classico” – lo scoiattolo rosso – e le due livree sono molto differenti (vedi foto qui a lato).
Non sono ancora stati fatti, per ora, studi approfonditi sul suo comportamento.
IN PERICOLO. La specie vive in Calabria e in Basilicata, in particolare sul Pollino, sulla Sila e sulla catena costiera, e il suo habitat sono i boschi di conifere.
Anche il fatto che i boschi che abita fossero lontani da quelli popolati dallo scoiattolo rosso ha fatto pensare che la specie fosse distinta da quella più nota. È probabile che lo scoiattolo nero calabrese sia una popolazione rimasta isolata – durante le glaciazioni – da quelle dello scoiattolo comune più a nord, e si sia pian piano differenziata fino a diventare una specie autonoma.
Questo piccolo mammifero è quindi un endemismo italiano, ossia una specie presente solo nel nostro Paese. Purtroppo le attività umane, l’abbattimento dei boschi e, più recentemente, la presenza di specie invasive di scoiattoli – come lo scoiattolo americano – hanno già messo a rischio questo animale così peculiare.
Fonte: http://www.focus.it/ambiente/animali/scoiattolo-nero-calabrese-endemico-dei-boschi-italiani
2 Replies to “Lo scoiattolo meridionale”
Nel mio giardino a Serrapetrona (Mc) da molti anni è presente un piccolissimo scoiattolo nero, con ventre bianco. Non ne ho mai visto più di uno. Eppure deve essercene almeno un altro, perchè tre o quattro anni fa cadde dal pino di Aleppo, sua pianta preferita, un nido con un piccolo minuscolo, che non sopravvisse. Quest’anno l’ho messo sotto osservazione perchè ha rosicato alcuni pomodori, cetrioli e peperoni. Dopo avermi visto non lo ha fatto piú.
Abito a Trieste e scoiattolino neri li vedo da alcuni anni. Ultimamente ci sono due nel giardino condominiale.
Sono bellissimi e io resto incantata ad osservare le loro acrobazie tra un albero e l altro per mangiare pigne o noci