Combattenti di terra, di mare e dell’aria! Camicie nere della rivoluzione e delle legioni! Uomini e donne d’Italia, dell’Impero e del regno d’Albania! Ascoltate! Un’ora segnata dal destino batte nel cielo della nostra patria. (Acclamazioni vivissime). L’ora delle decisioni irrevocabili. La dichiarazione di guerra è già stata consegnata (acclamazioni, grida altissime di “Guerra! Guerra! “) agli ambasciatori di Gran Bretagna e di Francia…
La parola d’ordine è una sola, categorica e impegnativa per tutti. Essa già trasvola ed accende i cuori dalle Alpi all’Oceano Indiano: vincere! (Il popolo prorompe in altissime acclamazioni). E vinceremo!”
A queste parole di Mussolini la folla oceanica assiepata in piazza Venezia andò in delirio.
Era il 10 giugno del 1940. Sappiamo tutti come finì per l’Italia: 450.000 mila morti fra militari e civili, circa 320.000 militari feriti, congelati, mutilati ed invalidi sui vari fronti. I militari fatti prigionieri dalle forze anglo-americane durante il periodo 1940/1943 furono circa 621.000. Poi, dopo l’8 settembre, a migliaia furono fatti prigionieri dai tedeschi e finirono in Germania, negli “stalag”, i campi di lavoro
Fonte: http://www.coratolive.it/rubriche/334/articoloDett.aspx
Nella foto Antonio Pappaterra nel ’45