LA FLORA DEL PARCO: Iperico o Erba di San Giovanni

 

 

L’ iperico è un rimedio naturale contro i disturbi dell’ umore come la depressione e l’ ansia. Efficace nell’ insonnia, malinconia e disturbi dell’ umore. In associazione con valeriana e griffonia è ancora più valid. Indicazioni e precauzioni nell’ uso.

L’ iperico ha attività utile come antiinfiammatorio, antisettico, cicatrizzante , sedativo ed antidepressivo

Detto anche erba di San Giovanni, è anche conosciuto con il suo nome latino Hypericum perforatum. Fa parte della famiglia delle Hypericacee, Guttiferae. Le parti utilizzate per l’ estrazione sono le foglie e le sommità fiorite.

Curiosità e  cenni storici

In passato veniva utilizzato per scacciare i diavoli e veniva posto sopra le immagini sacre. Tra i componenti dell’ iperico, abbiamo un’ olio essenziale e dei derivati fenolici, tra cui un pigmento di colorazione rossa chiamato ipericina. Da esso deriva il nome di erba di San Giovanni, in quanto il colore rosso ricorda il sangue versato dal santo quando fu fatto decapitare da Salomé.

Efficacia dell’ Iperico:

L’ iperico ha attività utile come  antiinfiammatorio, antisettico, cicatrizzante ,sedativo ed antidepressivo
Ha un’ azione modulatrice del tono dell’ umore, i suoi effetti si manifestano dopo un paio di settimane circa con assunzione protratta per duo e tre mesi . Dopo diversi studi recenti, non sono emersi dati che mostrano la tossicità in caso di sovra dosaggio. Non è per nulla una pianta tossica, la sua scoperta risale intorno al 1988 in America. Principalmente è un antidepressivo e un antivirale, molto efficace nelle forme ansiose depressive. Assunto assieme alla valeriana, può essere paragonato all’ effetto di un antidepressivo triciclico ma in questo caso è sempre meglio consultare preventivamente un medico. Viene somministrato anche ai bambini (esclusivamente sotto controllo medico) con problemi di enuresi notturna ed affetti da paure, malumore, ansia, depressione, agitazione nervosa, disturbi di natura neurovegetativa.

Cosa contiene l’ erba di San Giovanni? I costituenti sono molti, tra questi cito:

  • flavoniodi: Iperina rutina quercitina e bioflavonoidi. Questi regolano il tono dell’ umore e gli stati di angoscia, favoriscono una migliore qualità del sonno. Naftodiantroni : ipericina, isoipericina . Tannini. Olio essenziale
  • Vitamine : A e C,  colina.  Utili anche nei dolori acuti e negli stati depressivi lievi, in caso di HERPEX SIMPLEX, assieme a miele e limone l’ iperico ha una buona capacità di prevenire raffreddore e malattie da raffreddamento. Contiene anche BIAPIGENTINA e AMENTOFLAVINA che agiscono direttamente sul sistema nervoso, entrambe si legano ai recettori che hanno il compito di inviare segnali di rilassamento al cervello.
  • La BIAPIGENTINA è un flavonoide, essa combatte sintomi quali pallore, bruxismo (digrignamento dei denti), pesantezza di stomaco, sudorazioni, secchezza delle fauci.
  • L’ AMENTOFLAVINA, ha proprietà sedative e può essere impiegata anche in caso di infiammazioni e ulcere gastrointestinali. Contiene anche TANNINI, i suoi principi attivi favoriscono la circolazione cardiaca e potenziano l’ attività del muscolo cardiaco.
  • Il succo rosso ricavato dall’ iperico, ridà forza e vitalità, attiva il sistema immunitario, aiuta nei casi di affaticamento, ansia e insonnia.

Utilizzo principale

Liperico è principalmente un antidepressivo, utilizzato in caso di depressioni lievi e non di natura endogena. E’ un ottimo antivirale, valido nelle forme depressive di natura ansiosa, nei disturbi di natura neurovegetativa, malumore, ansia, insonnia, tristezza, malinconia, agitazione nervosa. Innalza le difese immunitarie, utile nelle distonie neurovegetative,  nelle ulcere gastro-duodenali, nelle gastriti, nelle gastro-duodeniti. Assunto per via interna quando si è depressi, in caso di insonnia, per alleviare nevralgie croniche, per lesioni o traumi, efficace in caso di diarrea, nei dolori muscolari da sforzo in quanto antidolorifico, antispasmodico, sedativo senza alcun effetto narcotico. Quando utilizzato in caso di depressione, va assunto per alcuni mesi.
Ha indubbie proprietà sul sistema nervoso, sul midollo spinale, utilizzato anche per crampi mestruali, nelle congestioni del petto e come immunostimolante.

L’ olio essenziale ricavato dai fiori dell’ iperico, viene principalmente utilizzato per uso esterno in caso di dolore, come antisettico per brufoli e foruncoli, in caso di piaghe, ulcerazioni, pruriti, ustioni, emorroidi, eritemi. Ha proprietà antiinfiammatorie, rinfrescanti e cicatrizzanti. Viene utilizzato a livello cosmetico per pelli secche, screpolate e atoniche e nei prodotti per capelli grassi o devitalizzati.

Formulazioni erboristiche disponibili in commercio

Per le sue proprietà l’ iperico  viene utilizzato in molte formulazioni erboristiche  in dosaggi e associazione con altre piante differenti in base allo scopo finale.  Per farvi un esempio la Cosval rende disponibile presso le erboristerie due prodotti a base di iperico con funzioni diverse ma di sicura efficacia.

Relaxina Plus per stati d’ ansia , insonnia e depressione .

Associa l’ iperico alla Valeriana Escolzia Magnolia Melatonina e Griffonia ( formidabile per l’ Umore ! ) e Vitamina B6 e L-triptofano, utilizzando di fatto quanto di più efficace di derivazione naturale per regolare l’ umore a dosaggi testati e sicuri ( non potrebbe essere diverso visto che è un ‘integratore nutrizionale e non un farmaco !)

Balsamo di San Rocco per pelli secche dermatiti ( anche psoriasi ).

In questo caso la Cosval associa l’ iperico all’ echinacea  e alla calendula e Viola del pensiero.

Controindicazioni e avvertenze particolari

Evitare l’ utilizzo di iperico a dosi elevate, specialmente se si assumono antidepressivi della famiglia delle MONOAMINOSSIDASIMAO. Il suo uso prolungato e a dosi elevate provoca fotosensibilizzazione, specialmente in soggetti con carnagione chiara. E’ quindi necessario evitare di esporsi al sole nelle ore più calde, durante il periodo di utilizzo. E’ controindicato in anziani con problemi di ipertensione, malattie vascolari, nei casi di gravi cefalgie. Non deve essere utilizzato in gravidanza, durante il periodo di allattamento, nei bambini di età inferiore a 2 anni. Se associato a sostanze che contengono imao, può causare un pericoloso aumento della pressione arteriosa con conseguente cefalea, nausea, vomito, torcicollo, untuosità della pelle. Non va associato alle anfetamine, ai narcotici, agli inalanti asmatici, ai decongestionanti nasali ed ai farmaci contro il raffreddore allergico.

Interazione con farmaci

L’ iperico, non va utilizzato assieme ad antidepressivi come aloperidolo, paroxetina, trazodone, sertralina, nefazodone. Nel caso di utilizzo di benzodiazepene, non sono stati riscontrati casi di interazione. Possibile aumento del catabolismo epatico, assieme all’ alcol aumenta i tempi del sonno. E’ sconsigliato nelle persone che assumono contraccettivi orali da contatto (cerotto), in quanto potrebbe inibirne gli effetti.

Autore: Maurizio Padrin

Fonti :

  • L’antidepressivo naturale e le sue proprietà antinfiammatorie e antibatteriche
  • Dizionario di fitoterapia e piante medicinali
  • Guarire con le piante
  • Manuale di Fitoterapia

Da http://www.naturopataonline.org/rimedi-naturali/erbe-officinali/581-iperico-detto-erba-di-san-giovanni-rimedio-fitoterapico-dalle-proprieta-miracolose.html

[…] H. perforatum ed anche lui ha una tradizione. La tradizione è quella di San Giovanni.
Le radici della festa non vanno cercate nella storia, ma nella preistoria. Si tratta di una festa naturale. Il solstizio d’estate é per l’emisfero settentrionale del Pianeta il momento di massima luce. É il periodo del sole, della maturazione. É particolarmente intuitivo che rappresentasse un momento importante della vita delle comunità. Naturalmente l’importanza era tanto più sentita quanto più a nord vivevano queste comunità. Per i celti ad esempio in questo periodo si festeggiava Litha, la mezza estate. Per circa tre giorni il sole splende al suo zenit, taggiunge il sui culmine e poi comincia a scendere fino a Yule il solstizio d’inverno intorno a Natale. É il momento dell’abbondanza, del sogno in cui si aprono le porte dell’altrove.
In Grecia era il periodo di Giano bifronte, mezzo fanciulla e mezzo vecchio: nella sua forma giovane e forte presiedeva la porta dell’Uomo. A Natale era invece il Giano senile ad essere celebrato nella sua funzione di custode della porta degli Dei. Così si divideva l’anno in 2 grandi stagioni una ascendente, materiale, di creazione e l’altra discendente, spirituale, di avvicinamento al divino, di morte e rinascita.
San Giovanni è il momento dell’Uomo, della festa, della pienezza fisica e Il momento in cui comincia la fase discendente.
Per i greci la porta dell’uomo si apriva per permettere al sole di entrare nella sua fase discendente. Per la tradizione nordica questo momento apriva la porta del mondo delle fate come nel “sogno di una notte di mezza estate” di Shakespeare.
Da noi, la notte di San Giovanni era una festa che si faceva ballando. In tutte le contrade si accendevano fuochi enormi al centro delle piazze e ci si riuniva a festeggiare la pienezza dell’uomo danzando permettendo alla materia ed allo spirito di conciliarsi.
Ma la porta magica era aperta e poteva succedere di tutto ed anche gli spiriti, i diavoli e le streghe erano liberi.
Allora si spargeva il sale sulle soglie e sugli stipiti e si mettevano scope di traverso all’ uscio perché le streghe ne contassero i fili perdendo tempo fino all’alba, si tapavano con stracci le cappe dei camini e si portavano in tasca teste d’aglio, rametti di ruta, spighe di grano, mazzetti d’iperico e qualunque portafortuna la propria famiglia avesse in tradizione.
Le streghe sciamavano da ogni dove per raggiungere il Noce di Benevento , raccogliendo erbe per i loro riti, allora nelle strade e nelle piazze il popolo festeggiava il Santo a protezione. A Roma la tradizione era molto sentita e si Cantava nelle fraschette per disturbar le streghe e spaventarle e si mangiavano lumache al sugo che coi loro 4 corni mettessero a tacere ogni tradimento e risentimento si fosse covato. Per quella notte le donne tutte accomunate ad Erodiade e Salomè (colpevoli del martirio si S. Giovanni) non erano ammesse in Basilica ed allora si facevano gogliardicamente protagoniste, vestite da uomo, per le strade a sbeffeggiare gli altri.
All’interno di tutto questo popò fi roba c’era anche la tradizione della raccolta delle erbe di San Giovanni che in questa notte magica attingono dalla rugiada della notte le energie universali che sono state liberate.
Ora. Se fate l’acqua di San Giovanni metteteci, attenzione, partecipazione e consapevolezza. Ogni “guazza” priva il mondi di decine o centinaia di fiori. Deve valerne la pena. Ci vuole un po’ di impegno, passione, studio e cuore.
Alcuni consigli per fare la Guazza:
1-raccogliete solo ciò che conoscete
2- studiate, imparate, osservate ogni elemento, oggetto , pianta che userete, che vi resti un po’ del suo bagaglio.
3-siate vari e moderati. Importa il rito e non la quantità.
4-fate attenzione, dedicate tempo, con animo predisposto.
La qualità del beneficio ottenuto non dipende dalle specie usate ma dall’attitudine che saprete infondervi, cioè da quanto cambierà il modo in cui guardate la vita.
Gli incantesimi sono così, modificano tanto chi li subisce quanto chi li fa
Per gli scettici aggiungo che ogni rito è un incantesimo. Un bagno caldo. Una tisana in terrazzo, la birra fredda davanti alla partita. Il libro letto prima di dormire. La preghiera per un esame o la vostra ora di yoga.
Hanno effetto se siete consapevoli, interessati, presenti in atteggiamento adeguato, predisposti e preparati.
Dalla pg. ETNOBOTANICA su Facebook. Una pagina intrigante, che consiglio di seguire.

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