Da molte parti ed in tanti luoghi la cultura afferma che l’emarginazione e la povertà sono assenza di qualcosa, privazione di oggetti, mancanza di beni da usare e consumare.
È vero anche questo: ma soprattutto è vero che esse sono anche la mancanza di qualcosa d’altro, qualcosa che ci fa stare inermi nelle relazioni con gli altri e con le istituzioni.
Non ci è concesso di poter partecipare, di poter decidere, di poter dire la nostra, sui problemi e i fatti che interessano anche noi, quali la pace, il lavoro, la salute, la scuola, la città, e così via.
La differenza tra emarginati e no non sta nel portafoglio vuoto o nel conto in banca, ma consiste nella connessione di dipendenza comunque esistente per cui gli uni succhiano dagli altri fino al midollo lasciandoli scheletri di uomini a ridosso di tutti i non sensi della vita.
Conosciamo già la dipendenza dei paesi del terzo mondo dalle nazioni industrializzate: sono paesi devastati dai mercati internazionali, “guidati” da governi-fantoccio a loro volta dipendenti, impoveriti grazie agli “aiuti” assistenziali.
La ricchezza non è una realtà astratta che abita soltanto nelle case dell’opulenza. Abita ovunque.
Si insinua nelle-città per costruirle come vuole; esce dai cancelli delle fabbriche per comandare anche nelle case; va in Parlamento per farsi le leggi a sua misura; penetra nelle menti delle persone per dirigerne i desideri e i sogni.
Nemmeno la povertà è una realtà astratta.
Essa si incarna negli uomini, nelle donne, nei bambini, ovunque.
La povertà è la moltitudine dei poveri, è la loro storia, è la loro vita in compagnia della sofferenza inutile.
I poveri conoscono fin sotto la pelle, fino alle viscere e al cervello, faccia a faccia, il volto della miseria.
II dolore è il solo a rimanere loro fedele.
Questa moltitudine è disgregata, costretta a stare lontano, semmai sotto agli altri e fuori da ciò che chiamiamo progresso: non stiamo più parlando del terzo o quarto mondo, stiamo descrivendo gli emarginati di casa nostra.
(Continua)
Dal MANIFESTO contro la cultura dell’emarginazione
Il “Manifesto” è stato ideato ed elaborato nella Comunità Progetto Sud di Lamezia Terme