LOPERACE

 

Ogni volto racconta una storia, ma spesso anche i cognomi si portano appresso storie.

La signora nella foto si chiamava Rosa Loperace. In prime nozze aveva sposato Michele Leonardo Rotondaro. Ebbero dieci figli. Gliene sopravvissero solo due. Uno si chiamava Fausto. Era il papà del mio amico Michele, che mi ha passato la foto.

Il cognome Loperace  mi stuzzicava. Ma non sono riuscito a venirne a capo. Ho trovato solo ipotesi, che vi risparmio.

Vi propongo volentieri, invece, una pagina che spiega da dove vengono alcuni cognomi.

 

 

Prima di tutto, derivano, come i nomi, dalle varie lingue che si sono sovrapposte, alternate, incrociate sul suolo italiano.

Si è  detto che dagli Arabi abbiamo ereditato nomi comuni e aggettivi, ma non nomi di persona. Dunque gli odierni cognomi di origine araba derivano da voci del lessico: Buccheri ‘figlio del bene’, Buscema ‘dal grosso neo’, Candurro ‘camicia’, Canzirro ‘maiale’, Farace  ‘gioia’, Farruggia ‘pollo’, Fragalà ‘gioia di Allah’, Garufi ‘crudele o ribelle’, Macaluso ‘schiavo affrancato’, Maimone ‘fortunato’, Medina ‘città’, Modafferi ‘vittorioso’, Mogàvero ‘guerriero’, Mulè ‘padrone’, Sodano ‘nero’, Taìbbi  ‘buono’, Zambuto ‘silenzioso’, Zarcone ‘rosso vivo’, ecc.

Al contrario, i cognomi d’origine germanica più diffusi in Italia sono derivati da nomi personali: Rinaldi, Bernardi e Bernardini, Orlandi, Franco, Ruggiero e Ruggeri, Leonardi, Nardi, Alberti, Grimaldi, Guidi, Berti, Baldi, Gagliardi.

Però la situazione è un po’ più complessa.

Se prendiamo i nomi di mestiere — alcuni ancora, vivi nell’italiano dell’uso, altri limitati al dialetto e altri ancora sopravvissuti esclusivamente in onomastica — le origini sono multiple.

Germanici:

Castaldi e Gastaldi, Maniscalchi e Siniscalchi;

greci:

Azzarà ‘pescatore’, Barilà ‘bottaio’, Cassarà ‘fabbricante di stuoie’, Catricalà “venditore di catricule, ossia trappole per uccelli’, Flòccari ‘lanaiolo’, Sìclarì ‘secchiaro’;

arabi:

Camilleri ‘cammelliere’, Insalaco ‘conciapelli’, Ràis ‘comandante’, Saccà ‘acquaiolo’, Tafuri ‘scodellaio’-

 normanni-e francesi:

Bucceri ‘macellaio’, Corvisieri ‘mercante di canestri’, Savatteri e Zavattero ‘calzolai’;

ebraici:

Bolaffi ‘farmacista’, Cohen ‘sacerdote’ e, tradotti o adattati nella fonetica e nella morfologia, Orefice e appunto.Sacerdote. […]

 

Da E. Caffarelli, “Dimmi come ti chiami e ti dirò perché”, Laterza

 

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