
ADA NEGRI
Non t’ho perduta. Sei rimasta, in fondo
all’essere. Sei tu, ma un’altra sei:
senza fronda né fior, senza il lucente
riso che avevi al tempo che non torna,
senza quel canto:
un’altra sei, più bella,
Ami, e non pensi esser amata:
ad ogni
fiore che sboccia
o frutto che rosseggia
o pargolo che nasce, al Dio dei campi
e delle stirpi
rendi grazie in cuore.
Anno per anno, entro di te, mutasti
volto e sostanza.
Ogni dolor più salda
ti rese: ad ogni traccia del passaggio
dei giorni, una tua linfa occulta e verde
opponesti a riparo.
Or guardi al Lume che non inganna:
nel suo specchio miri
la durabile vita. E sei rimasta
come un’età che non ha nome:
umana tra le umane miserie, e pur vivente
di Dio soltanto e solo in Lui felice.
O giovinezza senza tempo, o sempre
rinnovata speranza, io ti commetto
a color che verranno: – infin che in terra
torni a fiorir la primavera, e in cielo
nascan le stelle quand’è spento il sole.
Ada Negri
da Poeti con nome di donna (Bur, Rizzoli)
Foto RETE