
Non è l’oppositore dei poteri, lui è l’opposto.
Alla potenza oppone l’impotenza, un’altra volontà.
Non sta all’opposizione, che non c’è, sta nell’antipodo.
I poteri si affollano nei centri, da lui spazio ce n’è,
l’opposto è largo, diffamato, sparso.
Quando incontra un suo simile fonda una repubblica
su una stretta di mano, una città
senza sindaco, polizia, giudice, borsa.
Lo rinfresca ogni voce antipatica ai poteri,
ma alla rivoluzione dice: troppo poco,
buttare gambe all’aria, sovvertire non basta,
bisogna sradicarsi dal petto, dal respiro
la volontà di assumere potere, se no si ricomincia.
L’opposto ha un solo articolo della costituzione,
a ognuno fare quello che si vorrebbe fatto a sé.
Da L’OSPITE INCALLITO, di Erri De Luca – Einaudi
Foto RETE