
Ci stiamo inoltrando nel cuore della primavera, di una primavera generalmente capricciosa e piovosa fino alla metà di maggio e talvolta anche fino al solstizio sicché si dice: «Aprile ora piange ora ride».
Ma i contadini si augurano che il mese sia piovoso, come ricorda il proverbio: «Aprile piovoso, maggio ventoso, anno fruttuoso». La pioggia d’aprile è infatti una manna per la campagna; due proverbi sostengono: «D’aprile ogni goccia vai mille lire» oppure «Vale più una pioggia tra aprile e maggio che il re Salomone con tutto il suo carriaggio». E un altro, riferendosi alla futura vendemmia: «Quando tuona d’aprile buon segno per il barile». Se la pioggia è benefica per le piante, la nebbia in questa stagione è invece pericolosissima per la vite e anche per il grano, perché favorisce lo sviluppo dei funghi parassiti, detti «ruggini». Sicché si rammenta: «Nebbia di marzo mal non fa, ma in aprile pane e vino a metà».
In ogni modo il mese è talvolta freddino e dunque è bene non cedere alla tentazione di spogliarsi troppo appena c’è una giornata di sole. «Per tutto aprile non ti scoprire» consiglia infatti il proverbio. In compenso con l’avanzare della primavera il corpo si rilassa e vien voglia di dormire più a lungo; e infatti si dice: «Aprile, dolce dormire».
In questi giorni è tornato il cuculo perché, dice un proverbio, «Ai cinque di aprile il cuccù deve venire». Ma una filastrocca è meno rigida:
Se non viene ai sette e agli otto
o ch’è perso o ch’è morto;
se non viene ai dieci
gli è perso per le siepi;
se non viene ai venti
egli è perso fra i frumenti;
se non viene ai trenta
il pastor l’ha mangiato con la polenta.
Pare che questo uccellino sappia predire l’avvenire, come ricorda un’altra filastrocca:
O cucco, cucco dal becco fiorito,
dimmi quant’anni sto a prender marito,
o cucco, o cucco dalle penne d’oro,
dimmi quant’anni sto a prender tesoro,
o cucco, o cucco dalle penne rare,
dimmi quant’anni starò qui a parlare.
Per la risposta basta contare il numero delle volte con cui il cuculo ripete il suo verso.
Dal primo aprile si può anche predire il tempo per i successivi quaranta giorni: «S’è’ piov e’ de d’abril, quaranta de cativ», sentenzia un proverbio romagnolo. I primi quattro giorni son detti «aprilanti»: «S’è’ piov pi 4 brilent, 40 de durént», se piove nei quattro aprilanti, pioverà per quaranta giorni, cioè il tempo sarà instabile e piovoso.
ALFREDO CATTABIANI
FONTE: “Lunario”, di A. Cattabiani – Mondadori
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Alcuni proverbi orsomarsesi dicono:
Si nun ci furera aprile ‘nta l’annu nun si patera nisciunu rannu
Aprile ogni guccia nu varilire.
Aprile a ‘mbrucculosa
Pasca ‘nfusa, gregna gravusa
Tengu ‘nculu a marzu
agghiu cacciatu i picuri u jazzu.
“Ohi sura, aprile,
‘mbrestaminni trija”.
“Ohi frati, marzu,
pigghjatinni quattru”.
Quattro aprilante, giorni quaranta
(Se pioverà nella giornata del 4 aprile, ci saranno quaranta giorni di pioggia)
Altri detti paesani
Amaro a cu nun si fari i fatti suja, cu ‘na lanterna va circhennu guai!
U pavuru e u malatu nun i vori u parentatu.
Cani e puttane quannu su bicchji morini ri fame.
A megghja parola j’è quidda chi nun si ricia.
I guai ru tiano i sar’a cucchiara
COSACUSEDDA
Supra a nu montariddu
ci su tanti picuriddi;
arriviri u nigrumantu
e si para tutti ‘nanti.
(I pidocchi e il pettine)
FOTO: Rete