
Nel tempo contadino il canto della civetta era temuto perché presagio di sfortuna e di morte. Le donne reagivano a questo canto con veemenza mista a terrore, lanciando jistimi e scongiuri.
Qui ve ne presento uno raccolto negli anni Settanta.
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Pigula, pigula
ri malasciorta,
voi fa ‘na mala morte.
Lu malagurio pigghjassari a tia,
e stissa luntanu ra casa mia.
A casa mia ci pensa Maria,
chi guardari a mia
e alli genti mia.
Ogni aucello tena nu canto
Patri, Figghio e Spirito Santo.
(Facendosi il segno di croce)