
Non esaltando le persone ambiziose,
la gente smette di lottare.
Non dando valore alle cose preziose,
la gente smette di rubare.
Non aver niente da bramare
fa sì che il cuore non sia turbato.
Ecco perché il saggio governante
svuota la mente della gente
e ne riempie il ventre,
ne indebolisce i desideri
e ne rafforza le ossa intanto,
sempre fa sì che non abbia idee né voglie
e che chi sa però non osi agire.
Se si mette in pratica il non-fare,
non c’è niente che non si possa governare.
.
Che il mondo sia governato dalla legge fisica dell’inversamente proporzionale è evidente anche in politica. Volendo governare gli uomini, basterebbe ricordarsi che il concetto (e il desiderio) dell’avere nasce dal suo contrario, il non-avere, così come l’Essere dal Non-essere.
Istintivamente, chi amministra il potere utilizza spesso la pratica del non-fare (wu wei) per i suoi fini anche poco nobili, istupidendo il popolo e cercando di renderlo contento. Ma, in ogni caso, evitare di creare desideri indotti non consente solo di condurre meglio uno Stato, ma anche di liberare il cuore e la mente della gente da vani turbamenti.
Empiricamente, sapendo che è almeno improbabile liberare la massa dai vani desideri attraverso l’esercizio della consapevolezza, si insiste qui come altrove più avanti sulla necessità di una strategia politica.
Da LAO-TZU La Regola Celeste – Il libro del Tao, a cura di Paolo Ruffilli – BUR
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