
La temuta chiusura dell’Argentino, a metà degli anni Cinquanta, a seguito del ritardo nel martellare il bosco di Sammacuso, spinse molti a scendere in piazza per uno sciopero. Intervennero i carabinieri e molti vennero denunciati per reati vari.
Di questo evento, che coinvolse l’intero paese, Manola Calvano conserva la memoria difensiva che fece l’avv. Settimio Forestieri “dei 65 sediziosi” che vennero denunciati. Non sorprende la presenza di molte donne. Manola ha avuto la cortesia di mandarmene una copia, per condividerla con voi. Gliene sono grato. A leggerla ha scatenato ricordi, emozioni, pensieri. Gli anni Cinquanta segnano la fine dell’esperienza industriale di Orsomarso e l’inizio della grande migrazione. Il paese volta pagina. Definitivamente.
Questo materiale sarà pubblicato a puntate, per agevolarne la lettura. Di seguito la prima pagina con l’elenco degli imputati ed i reati di cui vengono accusati.
Lascio a Manola la parola per presentare il testo, rinnovandole i miei ringraziamenti.
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“Ciao Cosma,
Ti allego copia della memoria difensiva dell’Avvocato Settimio Forestieri, anno 1955 “in difesa dei 65 sediziosi di Orsomarso” con sentenza del Tribunale di Cosenza del 1956.
La copia, che conserva mia sorella Patrizia, era di mio papa Calvano Giuseppe uno dei “sediziosi”.
Con questa protesta i manifestanti ed il Paese tutto reclamavano “lavoro”, diritto sacrosanto che a nessuno dovrebbe essere negato.
Come ti avevo anticipato, credo si tratti di un documento interessante che finalmente riesco ad inviarti. So che ne farai buon uso e che ne farai partecipe il Paese tutto.
Non so se qualcuno è a conoscenza di questi fatti avvenuti tanti anni fa e che furono il preludio di una costante “emigrazione” e la cui conseguenza fu lo spopolamento del “Paese”.
Questo atto è un “fermoimmagine” del nostro tribolato e amato Orsomarso.
Spero di farti cosa gradita:
Cari saluti a te ed a tutto Orsomarso.
Con affetto.
Manola Calvano
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One Reply to “DIFESA DEI 65 “SEDIZIOSI” DI ORSOMARSO”
Carissimo professore Cosma, ero un bambino di sei anni vicino a mia madre nel giardino in adiacenza al “CANALE PORTA LA TERRA” quando vidi una enorme folla che si portava verso la via alta del nostro paese in modo composta e silenziosa. Non mi resi conto di nulla, nè chiesi a mia madre. Nel leggere la difesa dell’avvocato Settimio Forestieri, mio omonimo, di quei sessantacinque sediziosi (altro che sediziosi e di numero sessantacinque) ho capito e posso dire di essere stato, in quel tempo, un testimone oculare di quella pacifica, silenziosa manifestazione che rivendicava, così come scrive l’avvocato Forestieri, dignitosamente il lavoro. Ringrazio Manola, sorella dell’amico Giovanni e saluto tutti affettuosamente, che è riuscita a conservare la difesa scritta di un difensore intelligente e coraggioso, il quale ha usato più volte nel corso dei suoi scritti perfette e piacevoli metafore. Una testimonianza di uomini e donne che organizzano una giusta e pacifica manifestazione a difesa del lavoro.