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Quando innalzerai di nuovo le tue mura
– il focolare, il letto, il tavolo e la sedia –
non appendere le lacrime per quelli che se ne sono andati,
che non abiteranno piú con te,
alla pietra
non al legno –
ci sarebbe altrimenti un pianto nel tuo sonno
in quello breve, che ancora devi fare.
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Non sospirare quando ti fai il letto,
ai tuoi sogni potrebbe mescolarsi
il sudore dei morti.
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Ah, gli arredi e le pareti
sono recettivi come arpe eolie
e come un campo dove cresce il tuo dolore,
e sentono in te il legame con la polvere.
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Costruisci, quando scorre la clessidra,
ma non piangere via i minuti
insieme con la polvere
che nasconde la luce.
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Nelly Sachs
FOTO: Rete
One Reply to “Quando innalzerai di nuovo le tue mura”
Il Positivo di Eugenio Montale.
Prosterniamoci quando sorge il sole
e si volga ciascuno alla sua Mecca
se qualcosa ci resta, almeno un sì,
diciamolo, anche se con occhi gli chiusi.
Buona annata a tutti.