Ci sono parole buone e parole cattive. Come sceglierle?

Parlare bene è un dovere categorico, per se stessi e per gli altri. Purtroppo, spesso, quando si parla di parole, molte persone ancora si trincerano dietro le loro buone intenzioni. Le cose stanno in modo un po’ diverso. Scopriamo insieme come.

PAROLE BUONE E PAROLE CATTIVE: QUALI SONO?

Le parole che diciamo o scriviamo influenzano la nostra realtà. In un celebre esperimento, a una serie di partecipanti venne mostrato un filmato in cui si vedevano due auto che avevano un incidente. Quando venne chiesto ai partecipanti a che velocità andassero le due automobili al momento dell’urto, i partecipanti risposero in media “55km/h”. Quando venne chiesto a che velocità andassero le due automobili al momento dello schianto, la risposta divenne “120 km/h”. Una bella differenza, e il filmato era lo stesso. Che cosa è successo? Noi colleghiamo a ogni parola determinate idee, e quindi la nostra realtà è definita proprio dalle parole che diciamo. Fate un velocissimo esperimento: dovendo convincere qualcuno della vostra idea, secondo voi, quale di queste due idee è meglio che abbiate in testa?

  1. Ho avuto una discussione con una persona che ha messo un muro invalicabile.
  2. Ho avuto un confronto con una persona che ha idee decisamente diverse dalle mie.

È la stessa cosa, detta in modi alquanto diversi. Meglio pensare a una discussione o a un confronto? Meglio pensare a un muro o a idee molto diverse dalle nostre?

Se parliamo di come le parole ci influenzino pensieri e comportamenti, dobbiamo subito porre all’attenzione un concetto importante: le regole della semantica sono molto chiare e possono essere riassunte da due principi, espressi dal più importante esperto di comunicazione politica al mondo, il linguista George Lakoff.

La prima regola è: EVOCARE UN FRAME (struttura, immagine) LO RINFORZA.

Questo vuol dire che ogni parola che dite sposta il cervello in una specifica direzione e più voi usate quella parola, tanto più quella direzione diventa evidente e si rinforza. Considerate poi che in ogni parola c’è sempre molto più di quel che sembra. Se noi adesso scriviamo “elefante” e voi leggete la parola “elefante”, non abbiamo bisogno di specificare altri dettagli (che animale è, che ha le orecchie grandi, che ha la proboscide e così via). Sono concetti, per così dire, compresi nel prezzo. Finché si tratta di “elefante”, nessun problema. Se, tuttavia, utilizzate altre parole, come “problema”, “disturbo”, “scusa”, “difficile”, “rischio”, “gravità”, “pericolo” e così via, il cervello di chi legge o ascolta si attiverà immediatamente in quella direzione, innescando un meccanismo di difesa che comporta la produzione di ormoni dello stress. Del resto, pensateci: che idee sono comprese in parole come “problema” o “disturbo”?

La seconda regola, sempre spiegata da Lakoff, è NEGARE UN FRAME LO RINFORZA.

Il che vuol dire che se usate le negazioni con parole come quelle di prima, fate comunque lo stesso danno. Dire a un interlocutore che “Non volete disturbare” fa lo stesso effetto che dire “volete disturbare”. Dire a un cliente che “non deve preoccuparsi”, attiva comunque il concetto di “preoccupazione”, e così via. Sono frasi sbagliate: come vedete, le buone intenzioni non c’entrano. La voglia di essere gentili, non c’entra. D’altro canto, le buone intenzioni sono importanti e la gentilezza conta. Per questo, esiste l’intelligenza linguistica, per poter dire sempre la verità, ma in modo diverso, in modo da creare un reciproco valore per le parti che comunicano.

Al vostro cliente, invece di chiedere “scusa, ti disturbo?”, potete chiedere “sei libero adesso?” oppure “hai un momento ora?”. Allo stesso modo, “problema” diventa “momento impegnativo”. “Situazione di crisi” diventa “situazione davvero molto sfidante”. “Non si sono rischi” diventa “è tutto sotto controllo”. “Non è pericoloso” diventa “è sicuro” e così via. C’è poi tutta un’altra serie di parole che vanno utilizzate con estrema attenzione e un’altra serie di parole che vanno invece utilizzate in abbondanza. Tra le prime, parole e frasi collegate alle metafore “basso”, “buio”, “contrazione”: sono a terra, problema grave, distrutto, a pezzi, giù di corda e così via. Tra le seconde, parole e frasi collegate alle metafore “altezza”, “luce”, “fluidità”: tutto riprende a scorrere, visione di ampio respiro, vedere la luce, sentirsi sollevati e così via. Altre parole da usare con frequenza, per rendere il vostro eloquio davvero irresistibile, sono: bene, calma, cura, tranquillità, eccitante, sfidante, emozionante, bello, divertente, facile, risparmio, importante, provato, dimostrato, incredibile. Ci siamo capiti? Quel che dovete fare è esercitarvi, ogni giorno, a usare un linguaggio pulito, dicendo sempre la verità, ma dicendola bene.

Attenzione: queste cose, se non siete allenati, è difficile che riusciate a farle a mente, perciò scrivete tutto e preparatevi, perché il vocabolario va allenato, per essere sempre pronti al momento opportuno. Il tema è davvero importante, certamente quando si parla e ancor di più quando si scrive, magari l’email da cui dipende un vostro appuntamento o una vostra vendita. Anche perché, come si dice, “scripta manent”.

Parlare bene e utilizzare questi strumenti di intelligenza linguistica è fondamentale per almeno tre motivi.

  • Produce in voi buone sensazioni, che vi sono utili per prendere scelte intelligenti e per comportarvi in modo funzionale rispetto al contesto: infatti, parlare bene implica che prima di pronunciare quelle parole voi le abbiate pensate, e quindi comunque avete influenzato il vostro cervello.
  • Produce nell’interlocutore una eccellente impressione di voi, e vi fa percepire come un leader carismatico, che trasferisce buone emozioni.
  • Produce nell’interlocutore un eccellente ricordo di voi, e questo è un vantaggio estremo, visto quello che facciamo oggi resterà, come impressione, nel cuore e nella testa di chi ci ha ascoltato.

CONCLUSIONI

Le parole sono importanti. Ogni parola evoca immagini, e ogni immagine produce una variazione ormonale nel corpo di chi la ascolta o la legge. Gli ormoni, a loro volta, influenzano i pensieri e, infine, i comportamenti delle persone. Le parole che usate, in pratica, diventano i comportamenti che caratterizzano la vostra vita, e i comportamenti di tutti coloro che si relazionano con voi. Perciò, usatele con attenzione.

FONTE: https://www.hce.university/blog/parole-buone-e-parole-cattive-per-il-cervello/

FOTO: Rete

 

 

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