Ci sono molti motivi che potrebbero incoraggiare ad osservare la luna e la sua posizione nello zodiaco per il giardinaggio, l’agricoltura e l’economia forestale. Tra i più rilevanti l’importanza di ritornare ai ritmi lunari per ovviare all’uso esagerato di pesticidi, insetticidi e concimi chimici al fine di ritrovare un equilibrio naturale e dinamico nella natura. Giardinaggio e agricoltura, in futuro, non avranno altra scelta: la natura non può essere depredata all’infinito. Perché, dunque, non cominciare subito?
Poco tempo fa ho fatto un viaggio in aereo da Amburgo a Monaco. Sedendo vicino al finestrino ho avuto modo di osservare il terreno sottostante da diecimila metri di altezza. Mi è parso di non vedere neanche una macchiolina che non fosse utilizzata, coltivata, attraversata da strade o coperta di case. E allorché scorgevo un pezzo di bosco, ci trovavo nel mezzo un deposito di ghiaia o un altro edificio. Pensavo: come sarebbe bello se potessimo reimparare a trattare la natura così che guardandola desti ancora buoni sentimenti!
Certo una mela coltivata in armonia con i ritmi della natura non vincerà il premio di bellezza ad una mostra. Ma l’«estetica», in generale, è una questione di gusto e dipende dalla moda del momento. Un vecchio proverbio dice: «Molte persone hanno fame perché non è di loro gusto il colore del piatto sul quale viene servito il cibo». Una mela selvatica forse non è bella, ma contiene cento volte più vita e forza di una qualunque delle mele di piantagione maturate a comando.
Ai giorni nostri la parola ‘sano’ è spesso sinonimo di sterile e asettico. Come può svilupparsi il nostro sistema immunitario se gli si toglie tutto il lavoro e non gli si dà occasione di temprarsi? Questo vale anche per le piante (verdure, cereali, frutta) e la forza vitale necessaria al nostro organismo.
Molti disturbi digestivi dei nostri giorni, le loro conseguenze e altre malattie sono da ricondurre alla cosiddetta ‘alimentazione sana’ e ai generi alimentari che hanno perso la loro vitalità. L’alimentazione asettica è un’alimentazione sterile e infruttuosa. Per alcune persone e per certe malattie è necessaria, ma danneggia la salute delle persone sane.
Attualmente vengono spesi milioni per la ricerca agricola e genetica allo scopo di riuscire un giorno a modificare le piante in modo tale che diano, quando lo vogliamo noi, quello che comunque darebbero se piantate, curate e raccolte al momento giusto. Va da sé che tutto questo può avere delle conseguenze del tutto imprevedibili sul ciclo della natura.
La situazione fa ripensare ai «buoni propositi» della scienza alimentare di fine secolo. Avendo osservato che certe parti degli alimenti entrano ed escono invariati dal corpo, tali alimenti sono stati definiti superflui, materia morta e sono stati eliminati dal cibo, sostituiti da alimenti già pronti, con le conseguenze che tutti conosciamo.
Il pappagallo della lettera
Un giorno un uomo incrociò un piccione viaggiatore con un pappagallo affinché i loro discendenti potessero portare a voce i messaggi senza necessità di trasportare fogli di carta.
Ma l’uccello risultato dall’esperimento impiegò ore intere per un volo che normalmente sarebbe durato pochi minuti.
L’uomo gli chiese che cosa l’avesse trattenuto e l’uccello rispose: «Era una giornata così bella che… sono andato a piedi».
Scienza e tecnica ci hanno convinti che tutti i problemi si possono risolvere con il loro aiuto, anche quelli nati con la scienza e la tecnica stesse. Si ottenevano successi grandiosi, i raccolti aumentavano, i parassiti scomparivano e sembravano schiudersi possibilità sconfinate. Solo a poco a poco si è dovuto ammettere che lo sfruttamento sconsiderato non è saggio. […]
Non vogliamo criticare la chimica e l’industria alimentare, bofonchiare sui veleni e sui prodotti chimici poiché queste industrie soddisfano molte delle nostre esigenze. Lasciamo al lettore la facoltà di decidere quando dare fiducia alla chimica e quando fare uso dei suoi prodotti. La frase: «Cosa può fare il singolo da solo?» è solo una scusa per rimanere inoperosi e potersi rassegnare. Una sola persona con un po’ di buona volontà può dare il buon esempio ad un intero quartiere, infondergli coraggio e forza anche (o forse proprio per questo) senza apparire pubblicamente. […].
Molte persone già oggi sanno che giardinaggio ed agricoltura senza additivi tossici e senza l’assurdità delle manipolazioni genetiche possono dare raccolti più belli, uguali o un po’ inferiori quantitativamente, ma qualitativamente di gran lunga superiori.
I frutti portano in sé la forza del sole, i cereali la risonanza fra cielo e terra, la verdura trasmette al nostro corpo l’armonia della natura. La terra ha offerto per secoli questi doni senza concimi e senza veleni.
Le stesse esperienze personali possono aiutarci a capire. Quasi tutti coloro che si dedicano al giardinaggio o che si interessano alla natura hanno vissuto esperienze inspiegabili e si sono resi conto di ottenere risultati diversi pur avendo, in tempi diversi, seminato, piantato, innaffiato, concimato, raccolto ed immagazzinato le piante allo stesso modo. Una volta l’insalata cima, un’altra volta viene su in fretta, fa fiori e semi e non da frutto. Una volta si raccolgono le carote più belle, mentre il vicino non è contento delle sue pur avendo usato gli stessi semi nello stesso terreno e con le stesse condizioni meteorologiche. Oppure il nostro raccolto viene attaccato dai parassiti, mentre quello del vicino rimane preservato. O una piccola striscia al margine del campo di grano prospera più che non il resto della superficie. Qualche volta prospera la parte in superficie delle patate, mentre la patata stessa non cresce; o il contrario, la parte in superficie appare brutta, mentre il frutto raccolto è molto grosso. Talvolta la marmellata di ciliegie si conserva per anni, altre volte già dopo poco tempo ammuffisce, nonostante fosse stata preparata allo stesso modo.
Al tempo, ai semi o alla qualità del terreno viene spesso attribuita la responsabilità dell’inspiegabile fenomeno. Ma non sempre è vero: molto più spesso non si è fatto attenzione al momento in cui è stata compiuta ogni operazione.
Forse si è già notato che in un’aiola di insalata o di cavoli tutte la piante cimano o crescono troppo in fretta? In un’aiola non si troveranno mai entrambe le condizioni insieme. Non è questione di semi, di certo.
Smettere semplicemente di cospargere di veleni e di concimare il terreno affidandosi solo ai ritmi della luna non è sufficiente. I nostri terreni sono troppo viziati e il cambiamento esige pazienza. Bisogna cominciare tranquillamente sapendo che migliaia di anni prima di noi delle persone hanno sperimentato e si sono servite di questa scienza. Non c’è niente di nuovo; solo che i progressi tecnologici ci hanno convinti a mettere da parte questo prezioso bene se non addirittura a dimenticarlo completamente. Coraggio! Non costa niente rispolverare questa antica scienza e, soprattutto, è una cosa che va fatta. Al momento della semina, della piantagione e del raccolto bisogna fare attenzione ai segni zodiacali e alla posizione della luna. Con il tempo si assaporeranno i successi.
Non è il caso di disperarsi se gli appuntamenti o le condizioni atmosferiche non consentono di rispettare il giusto momento. Ci si renderà conto che per ogni lavoro in giardino e nei campi ci sono varie alternative, altri momenti adatti al tipo di operazione da svolgere. Bisogna, però, evitare accuratamente tutti i momenti sfavorevoli.
Non si possono trattare qui tutte le piante e le loro singole proprietà, ma i principi possono essere applicati facilmente agli altri lavori in giardino o nei campi.
Il motivo per il quale scrivo queste cose è molto semplice. Far conoscere al lettore una scienza che lo accompagnerà per tutta la vita senza che debba consultare manuali e tabelle e che un po’ alla volta gli entrerà nel sangue. Anche chi non è cresciuto con questi principi potrà trovare […] l’occasione per provare di persona certe esperienze, un aiuto più valido di mille esempi. Dopo i primi approcci, ci si renderà conto di quanto tutto sia semplice.
Questo è il modo in cui io stessa sono giunta alla conclusione che è necessario cambiare il nostro modo di pensare. Giunta a Monaco, anch’io ho dimenticato la responsabilità nei confronti della natura perché, comunque, si poteva comprare «tutto». I prezzi mi sembravano convenienti rispetto al contenuto. Troppo facilmente si ha l’impressione che non valga la pena affaticare il corpo col lavoro, la frutta e la verdura costano tanto poco… Ma quando dopo tanto tempo sono tornata a casa e ho riassaggiato l’insalata coltivata lì, ho notato immediatamente la differenza. Ma questo motivo allora non bastò a farmi tornare alla natura. C’è voluta la malattia. E ancora una volta non ho capito subito che in quel modo non avrei potuto né voluto vivere. Imparai così a riassumermi la responsabilità del mio corpo, ho capito che avrei potuto mangiare una buona insalata solo sapendo dove trovarla. Il ciclo si era concluso e cercai di considerare gli anni vissuti in modo irragionevole come un processo di apprendimento. Tutto aveva bisogno di esperienze e di spiegazioni. Per questo anche un cittadino può facilmente comprendere, dopo certe osservazioni, che un successo a breve termine può non essere un successo. Dobbiamo assolutamente reimparare ad assumere le nostre responsabilità senza lasciarci abbagliare dalla comodità.
La seguente tabella riassume ancora una volta le proprietà più importanti degli impulsi delle costellazioni in tutti i lavori in giardino, nei campi ed in natura, l’effetto sulle differenti parti della piante, la qualità del giorno e la forza ascendente o discendente propria del segno.
Ogni segno zodiacale agisce con i suoi impulsi su una parte diversa della pianta: radici, foglie, frutti o fiori. Con l’aiuto della tabella e del calendario allegato si potranno capire le indicazioni del capitolo seguente riguardanti il modo in cui adeguare i lavori in giardino ai ritmi lunari. Rispettando i giusti momenti per ciascun lavoro in giardino e nei campi si eviteranno molti influssi negativi e si potrà gioire del risultato
J.Paungger e T. Poppe
Da “Servirsi della Luna” – Tea pratica
Foto: Rete