Un libro per amico- ARMI, ACCIAIO E MALATTIE

Questo libro è diviso in quattro parti. La prima, intitolata Dall’Eden a Cajamarca, consiste di tre capitoli. Il primo contiene una rapidissima carrellata sulla storia dell’umanità dalla separazione dalle scimmie, circa 7 milioni di anni fa, fino alla fine dell’ultima glaciazione, circa 13 000 anni fa. Ricostruiremo i percorsi dei nostri antenati dall’Africa verso gli altri continenti, per capire come stavano le cose alla vigilia di quegli eventi raggruppati sotto l’etichetta «nascita della civiltà». Scopriremo che già allora alcuni continenti partirono favoriti rispetto ad altri.

Il capitolo II ci prepara all’esame dell’evoluzione ambientale negli ultimi 13 000 anni, concentrandosi su alcuni esempi più facilmente studiabili: le isole del Pacifico. Quando i primi polinesiani si diffusero per tutto l’oceano 3200 anni fa, si imbatterono in isole assai diverse dal punto di vista ambientale. Nel giro di pochi millenni, nacquero società assai diverse, dalle tribù di cacciatori-raccoglitori fino a organismi complessi quasi come un impero. Questa diffusione può servire da modello anche su scale temporali e geografiche più vaste, e applicarsi a fenomeni assai meno chiari.

Il terzo capitolo ci presenta un esempio di scontro tra popoli di diversi continenti, raccontandoci la storia – vista con l’occhio dei contemporanei – della drammatica cattura di Atahualpa, ultimo imperatore inca, capo di un potente esercito, da parte di una piccola banda di conquistadores guidati da Francisco Pizarro, nella città di Cajamarca. Scopriremo le cause prossime che portarono a questo evento, cause che furono all’opera in molti altri casi analoghi. Tra queste possiamo individuare le malattie, i cavalli, la cultura scritta, l’organizzazione politica, la tecnologia navale e militare. Questa è la parte più facile del mio studio; ben più difficile è capire le cause remote che portarono fin lì: perché, per quale ragione fondamentale, Atahualpa non è giunto a Madrid per fare prigioniero Carlo V?

La seconda parte, intitolata Come l’agricoltura fu scoperta e perché ebbe successo, è dedicata all’aspetto forse più importante della faccenda. Nel capitolo IV mostro come le produzioni alimentari – cioè l’agricoltura e l’allevamento, contrapposte alla caccia e alla raccolta di vegetali spontanei – resero possibile in ultima analisi il trionfo di Pizarro. Ma la diffusione dell’agricoltura non fu omogenea, come vedremo nel capitolo V. Alcuni popoli scoprirono da soli il modo di produrre cibo; altri lo impararono dai loro vicini in epoca preistorica; altri non lo fecero mai, rimanendo cacciatori-raccoglitori fino ai tempi moderni. Nel capitolo VI esamino quali fattori possono aver governato il passaggio alle società agricole in alcune aree.

I capitoli dal VII al IX sono dedicati a una breve storia della domesticazione di piante e animali, una storia di tentativi ed errori in cui i primi agricoltori e allevatori non potevano avere alcuna idea di cosa sarebbe successo. Le differenze geografiche nella disponibilità di piante e animali domesticabili sono fondamentali per capire come mai solo alcune zone del pianeta divennero centri autonomi di produzione alimentare, e perché in alcune ciò avvenne prima che in altre. A partire da pochi centri originari, agricoltura e allevamento si diffusero in modo molto diseguale; risulta che uno dei motivi di tutto ciò è dato dall’orientamento prevalente dei continenti: nord-sud in America e Africa, est-ovest in Eurasia (cap. x).

Come abbiamo visto, nel capitolo III si parla delle cause prossime della conquista dell’America, e nel capitolo Vi si individuano le cause remote dello stesso fatto nella storia dell’agricoltura e dell’allevamento.

Nella terza parte (Dal cibo alle armi, all’acciaio e alle malattie) i collegamenti tra cause prossime e remote sono esaminati più in dettaglio, a partire dall’origine delle malattie caratteristiche delle popolazioni ad alta densità (cap. XI). Gli indiani americani, e altri popoli non eurasiatici, furono uccisi dalle malattie europee assai più che dalle armi; per contro, ben poche malattie letali aspettavano al varco i conquistatori europei nel Nuovo Mondo. Quali sono i motivi di tanta dissimmetria? I risultati di alcune ricerche recenti di biologia molecolare ci aiutano a collegare lo sviluppo delle malattie alla nascita delle produzioni alimentari in Eurasia, assai più che in America.

Un’altra catena di fattori portò dall’agricoltura alla scrittura, forse l’invenzione più importante in molte migliaia di anni (cap. XII). La scrittura è sorta in modo indipendente in pochissimi momenti della storia dell’umanità, e sempre in zone dove la produzione di cibo era iniziata per prima; le altre società che finirono con l’avere una propria cultura scritta presero a modello i sistemi di quei pochi centri di diffusione. Quindi, nello studio della storia su scala globale, la scrittura ci aiuta a evidenziare tutta una serie di cause: l’effetto del territorio sulla velocità con cui si diffondono le idee.

Ciò che è vero per la scrittura è vero anche per la tecnologia (cap.XIII). Si deve capire se il progresso tecnologico dipenda da figure eccezionali di inventori e di geni, e da altre particolarità culturali che sfuggono a uno schema generale. Paradossalmente, vedremo che questo gran numero di cause particolari ci aiuta, piuttosto che ostacolarci, a individuare una tendenza generale. Grazie alla produzione di un surplus alimentare con agricoltura e allevamento, in alcune società si poté formare un gruppo di specialisti tecnici non dediti alla produzione di cibo.

L’agricoltura permise alla società di mantenere non solo i tecnici, ma anche i politici (cap. XIV). Le tribù nomadi di cacciatori-raccoglitori sono in gran parte società di eguali, la cui azione politica si limita al controllo del proprio territorio e a mutevoli alleanze con le tribù circostanti. Le esigenze delle società agricole sedentarie e densamente popolate portarono ai re, alle caste, alla burocrazia, elementi essenziali non solo per il governo ma anche per il mantenimento degli eserciti e per l’organizzazione delle spedizioni di conquista.

Nella quarta parte (II giro del mondo in cinque capitoli) applico le lezioni dei capitoli precedenti a casi concreti: tutti i continenti e alcune importanti isole. Nel capitolo XV mi occupo dell’Australia e della Nuova Guinea, che un tempo le era attaccata. L’Australia, il continente dove si trovano le popolazioni più «primitive», l’unico dove l’agricoltura non è sorta spontaneamente, è un caso assai significativo e rappresenta un test critico per le mie teorie. Vedremo perché gli aborigeni sono rimasti cacciatori-raccoglitori, e perché alcuni loro vicini guineani no.

Jared Diamond

I capitoli XVI e XVII allargano la visione all’Asia orientale e alle isole del Pacifico. La nascita dell’agricoltura in Cina comportò grandi migrazioni preistoriche di popoli e culture; uno di questi sommovimenti interni diede origine a quel fenomeno politico e culturale che oggi la Cina moderna rappresenta. Un’altra migrazione causò in gran parte del Sudest asiatico la sostituzione della popolazione autoctona di cacciatori-raccoglitori con agricoltori di origine cinese. Un’altra ancora, l’espansione austronesiana, spazzò via i cacciatori-raccoglitori dalle Filippine e dall’Indonesia, e raggiunse le più remote isole del Pacifico, arrestandosi però di fronte all’Australia e a gran parte della Nuova Guinea. Non c’è dubbio che questi movimenti di massa siano fondamentali per chi voglia studiare i grandi corsi della storia: in questa zona, dopo tutto, vive un terzo della popolazione mondiale, e la sua potenza economica sta crescendo. Inoltre, rappresenta un modello molto chiaro applicabile anche ad altre parti del mondo.

Nel capitolo XVIII ritorniamo allo scontro tra europei e americani nativi. Una breve sintesi storica degli ultimi 13 000 anni di questi due continenti ci fa capire come la conquista di uno da parte dell’altro fu la convergenza finale di due lunghi percorsi storici, rimasti fino ad allora del tutto separati. Le differenze sono scolpite nella diversa disponibilità di piante e animali domesticabili, nelle malattie, nella dinamica della popolazione, nella conformazione geografica e nelle barriere ecologiche.

Per finire, la storia dell’Africa subsahariana (cap. XIX) ci offre analogie e contrasti con quella del Nuovo Mondo. I fattori che governarono i rapporti degli europei con gli americani furono all’opera anche qui, ma con importanti differenze. Come conseguenza, non si ebbero insediamenti stabili di europei, tranne nell’estrema punta meridionale. Un altro elemento importante da prendere in considerazione è rappresentato da un movimento di popolazione su larga scala, l’espansione bantu, causato da fattori non dissimili da quelli che operarono nelle altre zone del pianeta.

Non mi cullo nell’illusione di esser riuscito ad abbracciare ed a spiegare la storia del mondo negli ultimi 13 000 anni: sarebbe un compito impossibile anche se conoscessimo tutte le risposte alle nostre domande, il che non è vero. […].

L’Epilogo, intitolato II futuro della storia come scienza, rende espliciti proprio alcuni dì questi problemi aperti: le differenze tra le varie parti dell’Eurasia, il ruolo dei fattori culturali meno legati all’ambiente, e il ruolo dei singoli individui. Forse il problema principale è quello di dare basi solide alla storia dell’umanità intesa come scienza, con pari dignità di discipline come la biologia evolutiva, la geologia e la climatologia. Le difficoltà che si incontrano nello studio della nostra storia non sono molto dissimili da quelle con cui hanno a che fare i ricercatori in questi altri campi; forse i loro metodi ci potranno tornare utili.

Spero comunque di aver convinto i miei lettori che la storia non è una semplice «collezione di fatti», uno dopo l’altro, come direbbe un cinico. La storia presenta fenomeni su larga scala che devono essere individuati, e il loro studio è tanto utile e produttivo quanto affascinante.

 

JARED DIAMOND

Da “Armi, acciaio e malattie” – Einaudi

Foto: Rete

Editore ‏ : ‎ Einaudi (27 gennaio 2014)

Prezzo ‏ : ‎ 14 euro

Copertina flessibile ‏ : ‎ 414 pagine

ISBN-10 ‏ : ‎ 8806219227

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