La quercia

Nei tempi passati, interi boschi venivano ritenuti sacri e di solito i grandi alberi, in particolare le Querce, venivano venerate perché si riteneva fossero in comunicazione con le divinità.

La Quercia è dunque tanto nobile quanto generosa ed ospitale perciò, anche l’Edera e il Vischio, la prediligono per trovare sostegno.

L’apparato radicale della Quercia è molto profondo e robusto: il suo compito è quello di permettere all’albero di divenire un pesantissimo gigante.

Vegeta facilmente sia su terreni molto umidi o molto secchi: se la ghianda riesce a germogliare, il progetto di un albero che è in essa, si svilupperà con una caparbietà davvero unica.

Prima di slanciarsi verso l’alto, radica molto profondamente, in pratica, sottoterra si sviluppa in modo quasi speculare alla sua imponente struttura aerea, perciò diventa dominatrice dell’Aria e della Terra.

Se aggiungiamo che oltre all’incredibile forza, resistenza e caparbietà, essa vive agevolmente fra i 500 e i 1000 anni (con punte di 2000), comprenderemo il perché questa pianta rappresenti una delle manifestazioni divine e più sacre in tutto il mondo.

La Quercia è uno degli alberi in cui la distinzione del sesso è maggiormente marcata: possiede fiori femminili e maschili, riconoscibili in quanto raggruppati in ameni giallastri e penduli, ma è il suo frutto, la ghianda, ad aver rappresentato per molti animali e per l’uomo stesso, l’unica fonte di sussistenza durante l’inverno, nei periodi di carestia.

Sebbene esse cadano in gran quantità ed ognuna di esse abbia un potere riproduttivo elevatissimo, nessuna di queste riuscirà a diventare albero, finché si troverà ai piedi del proprio genitore, in pratica, solo quelle che riusciranno ad uscire dal cono d’ombra della Quercia madre, riusciranno a diventare albero e quindi a guadagnarsi la rispettiva esclusività delle risorse e del territorio.

La maggior parte di queste piante, comincia a fruttificare in età molto avanzata, non prima di aver passato il mezzo secolo di età, quindi la preziosità della ghianda è ulteriormente ingigantita dal fatto che viene generata da un albero, che ha l’età di un uomo maturo.

Quasi certamente, nell’antichità le Querce avevano dimensioni maggiori di quelle odierne; le torbiere di mezza Europa ci hanno fornito resti di alcuni esemplari assolutamente giganteschi. Secondo alcuni cronisti dell’antichità, ce n’erano alcune in grado di dare riparo a più di 300 uomini a cavallo o di vivere così a lungo da arrivare ad avere un diametro di dieci metri.

Quando i Romani arrivarono in Germania, restarono sorpresi e sgomenti di fronte all’immensità di quelle foreste di Querce e Plinio il Vecchio racconta il terrore sacro e la confusione causati da questi giganteschi alberi, nell’esercito romano.

Plinio aggiunge poi che quelle Querce erano così enormi, da sembrare che fossero state “originate insieme col mondo” e che possedessero una “condizione quasi immortale”.

Articolo di Raffaella Guidetti

Dalla pg. Fb “Alberi nostri alleati”

Foto: Rete

Ti potrebbero interessare:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Close