Michèle (306.000)
ALTERATI: Michelino (3.000).
IPOCORISTICI: Michi (25).
NOMI DOPPI: Michèle Angelo (250) o Michele Àngiolo (30) e Michelangelo (17.000) o Michelàngiolo (10), Michele Arcàngelo o Michelarcàngelo (400), – Michele Antonio o Michelantònio (1.000).
FEMMINILE: Michèla (28.000).
VARIANTI: Micaèla (1.200).
ALTERATI: Michelina (46.000).
Ampiamente diffuso nella forma fondamentale Michele in tutta l’Italia ma accentrato nel Sud nel femminile Michèla, negli alterati e nei nomi doppi (fuorché Michelàngiolo proprio della Toscana), riflette il culto per l’angelo, o arcangelo, dell’Antico Testamento, Michele, capo degli angeli fedeli a Dio e vincitore di Satana e degli angeli ribelli, culto riconosciuto dalla Chiesa e affermatosi prima in Oriente e dal V secolo in Occidente, poi riaffermatosi con le apparizioni, nel VI secolo, di San Michele arcangelo nel Gargano e sul Mausoleo di Adriano a Roma (di qui ridenominato Castel Sant’Angelo).
I nomi doppi con Angelo o Angiolo e Arcangelo sono in realtà unitari, composti cioè da Michele e dall’attributo Angelo o Arcangelo; la variante Micaela è propriamente spagnola, ma adottata come nome di moda soprattutto per il personaggio femminile così denominato della popolare opera musicale «Carmen» di G. Bizet.
Il nome originario ebraico, Mìka’él, adattato in grecoe in latino come Michaè’l e Michaél, è formato da mi- “chi?”, ke “come” e ‘Èl forma abbreviata di ‘Elóhim “Dio”, con il significato di “chi (è grande, potente) come Dio?”.
EMIDIO DE FELICE
In “Nomi d’Italia” – Epoca
Foto: RETE