SETTEMBRE, le Eleusine (Ελευσινια)

Cerere – Demetra

Le più importanti feste dedicate a Demetra erano le Eleusine; si svolgevano nel mese di Boedromione (settembre ottobre), al tempo della semina, a Eleusi, un demo dell’Attica. Eleusi deriva da eleusis ‘l’arrivo’: lì infatti arrivò Demetra nel suo viaggio alla ricerca della figlia.

A Eleusi venivano celebrati i Misteri Eleusini, feste di iniziazione antichissime che vengono fatte risalire all’età micenea. Durante le feste Eleusine i nomi di Demetra e di Persefone non potevano essere pronunciati e venivano chiamate rispettivamente Deò e Core ‘fanciulla’ (Erodoto, vili 65). Le feste Eleusine si aprivano con una processione che portava un simulacro di Iacco; la processione si snodava nella baia di Salamina e si concludeva a Eleusi.

Le feste prevedevano riti iniziatici segreti che non sappiamo con certezza in cosa consistessero. Probabilmente vi era anche una rappresentazione che rievocava le vicende di Persefone/Core rapita da Ade, la ricerca di Demetra della figlia scomparsa, la sterilità della terra seguita al ratto e ‘il nuovo germogliare delle messi per il ritorno di Persefone sulla terra.

Agli iniziati veniva offerto il ciceone (kukeon da kukaò ‘mescolare’), una bevanda fatta con grano d’orzo, acqua ed erbe aromatiche. Sembra che il ciceone fosse stato offerto da Metanira a Demetra che, disperata per la perdita della figlia, non voleva cibarsi. Demetra con quella bevanda ruppe il digiuno, e cosi poi fecero gli iniziati dopo il digiuno rituale. Nell‘Inno omerico a Demetra i (206-11) la bevanda è composta, su richiesta della stessa dea, da farina, acqua e menta; Demetra «l’accettò per fondare il rito…»: purtroppo nel testo c’è una lacuna.

Nell’Iliade (XI 624-42), senza alcun accenno a Demetra, si parla del ciceone come di una bevanda che calma ‘la sete ardente”, e si dice che era una mescolanza di vino di Pramno, di formaggio di capra grattugiato e di farina.

Demetra in Grecia era la dea dei papaveri; la dea teneva tra le mani, dice Teocrito, «mannelli di spighe e di papaveri» (Id. VII 156-57); a Roma un fiore, cereale papaver, portava il nome di Cerere, la Demetra romana; dicono alcuni commentatori antichi che il sonno che il fiore induce avrebbe lenito il dolore di Cerere per la scomparsa della figlia.

Durante le feste in onore di Demetra sembra che si facesse uso di oppio, la droga che si ottiene incidendo le capsule del papaver somniferum. In una statuetta di argilla, oggi conservata al Museo Archeologico di Hiraklion nell’isola di Creta, Demetra è raffigurata con in testa tre capsule di papavero. Uno studioso greco, P.G. Kritikos, ha scoperto che le capsule recano ben visibili le tacche delle incisioni. Non è da escludere che l’oppio, solitamente somministrato per lenire il dolore, fosse usato, durante le feste di Demetra e di Dioniso, per provocare visioni ed estasi. Cfr. K. Kerényi, Dioniso, Munchen-Wien 1976, trad. it. Milano 1992, pp. 42-46.

Alle funzioni sacre era preposta la famiglia sacerdotale di Eleusi, i Cerici (kerukés ‘araldi’); discendevano da Cerice, che gli Eleusini dicevano essere figlio di Ermes (Pausania, i 38, 3). Un’altra famiglia sacerdotale di Eleusi era quella dei Croconidi, il cui capostipite era Crocone figlio di Trittolemo, al quale Demetra aveva donato chicchi di grano e insegnato a coltivarli. I Croconidi avevano il compito di legare al braccio destro e alla gamba sinistra degli iniziati ai Misteri Eleusini una benda color zafferano (krokos in greco).

 

LUISA BIONDETTI

 

In “Dizionario di mitologia classica” – Baldini & Castoldi

FOTO: Rete

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