
La sfida è partita dalla regione Toscana, seguita a ruota dalla Basilicata e poi dalla Liguria. Scopo principale della proposta di legge è “valorizzare le aree incolte, superando lo stato di abbandono e favorire l’occupazione, in particolar modo quella giovanile”, precisa Matteo Rossi consigliere regionale in Liguria che insieme all’assessore regionale Giovanni Barbagallo hanno presentato la proposta di legge. In Toscana si sta occupando del progetto l’assessore all’agricoltura Gianni Salvadori con l’intenzione di inserirlo nelle proposte concernenti lo sviluppo rurale ed agricolo della Finanziaria 2013. In Basilicata è l’Associazione dei Giovani imprenditori della CIA che sta lavorando per costituire quanto prima una Banca della Terra versione lucana, con lo scopo di incentivare un ricambio generazionale ma soprattutto “calmierare gli alti costi di avviamento e la carenza di servizi e formazione” rende noto Agia-Cia.
Se è innegabile che da un punto di vista occupazionale la Banca della Terra possa diventare un’occasione lavorativa per molti giovani, non bisogna sottovalutare l’importanza che allo stesso tempo può rappresentare per la salvaguardia del nostro territorio sempre più spesso abbandonato all’incuria e per questo a rischio idrogeologico ad ogni annuncio di pioggie. “Uno degli scopi che ci prefiggiamo è proprio la messa in sicurezza del territorio”, conferma Barbagallo.
C’è poi da registrare un aspetto romantico in questo “ritorno alla natura” che sta regalando alle nostre città angoli verdi e fioriti e orti occasionali. Scelte dettate, a volte, dalla necessità di procurarsi cibo a costo zero e altre da una moda che sta lentamente prendendo campo .
In questo periodo di crisi dove il tasso di disoccupazione sale in modo vertiginoso, la Banca della Terra potrebbe rivelarsi un piccolo aiuto per tanti inoccupati di diverse fasce di età.
Per una volta possiamo dare torto a Brecht quando nell’Opera da tre soldi chiedeva retoricamente allo spettatore se era più criminale fondare una banca o rapinarla!
Da popoff.globalist.it
Foto giovanisi.it