DOPO LA LIBERAZIONE

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Ieri abbiamo celebrato la giornata della liberazione dalla dittatura fascista. Molto bella è stata la manifestazione di Orsomarso: il gonfalone del Comune, il Sindaco, i ragazzi delle scuole e molti cittadini. Toccanti le parole dei ragazzi e quelle del Sindaco. Perchè la libertà “è come un bambino, ha bisogno di cure e protezione per crescere sana”.

Nell’immediato dopoguerra la vita politica era molto sentita. La libertà ritrovata, la necessità di dover ricostruire tutto sulle macerie morali e fisiche lasciate dal ventennio fascista, la presenza dei due blocchi, quello capitalista e quello comunista, rendevno la lotta politica intensa e partecipata. Anche la Chiesa entrava in questa lotta, perchè “c’era da combattere il comunismo ateo”, diceva.

La propaganda avveniva soprattutto attraverso i comizi e le prediche in chiesa. I comizi erano momenti elettrizzanti: la piazza si riempiva e sottolineava con applausi scroscianti ed urla i passaggi più sentiti del discorso.

E poi c’erano i metodi subdoli, grazie anche agli “attivisti” che arrivavano da fuori: una scarpa prima ed una dopo le elezioni, la diecimila lire divisa a metà, le chiamate ai Cantieri di lavoro fatte in base a legami di appartenenza anche politica, la distribuzione di prodotti alimentari tramite la parrocchia o l’Economic Cooperation Administration (ECA), l’ufficio preposto alla collocazione degli aiuti del Piano Marshall.

Questa foto mostra un Consiglio comunale dell’immediato dopoguerra.

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