La notte di San Lorenzo e delle sue “lacrime”.

Brillante, magica, romantica. E’ la notte che tutti attendono per alzare gli occhi al cielo e aspettare quella scia luminosa che racchiude un desiderio. E’ la notte di San Lorenzo e “delle sue lacrime”, per gli astronomi la notte in cui è possibile osservare lo sciame meteorico delle Perseidi che l’orbita terrestre attraversa durante il periodo estivo. Nonostante le precisazioni degli scienziati in merito al picco massimo, per tutti è il 10 agosto la festa delle stelle per puntare con il naso all’insù la volta celeste tra musica e brindisi. E come ogni anno, dalla Valle d’Aosta all’Etna, sono già tanti gli eventi organizzati per la tradizionale serata estiva. Tra telescopi puntati al cielo e cene in vigne a base di pane casereccio, salsicce e specialità locali, l’Italia si prepara all’evento, alla tradizione che ormai è un punto di riferimento della stagione estiva. Con il naso all’insù non ci saranno solo romantici scrutatori e curiosi pronti a riconoscere le stelle cadenti, ma anche chi il cielo è abituato a guardarlo per professione. E che alle stelle volge lo sguardo non solo il 10 agosto. E’ l’astronomo: uno scienziato che effettua ricerca cercando di capire e interpretare, in modo appunto scientifico, gli eventi e gli oggetti dell’universo. Ed è proprio grazie alla scienza che oggi possiamo spiegare il fenomeno che ci apprestiamo a vivere.

LA SCIENZA – La terra sta entrando in un grosso torrente di detriti della cometa Swift-Tuttle, fonte della pioggia meteorica annuale delle Perseidi. Si tratta di frammenti di roccia delle dimensioni di un granello di sabbia, che entrano nella nostra atmosfera a velocità molto elevate, raggiungendo in fase di caduta i 253.000 Km/h. Sono piccoli corpi composti principalmente da ghiaccio con un pò di sabbia o ghiaia, che trascorrono la maggior parte del loro tempo in un’orbita ellittica del sistema solare esterno, dove il nucleo è freddo e in gran parte inattivo, scaldandosi durante il passaggio ravvicinato al Sole. Quest’anno sarà Luna Piena il 21 agosto e pertanto le condizioni si preannunciano favorevoli alle osservazioni, sia nei giorni che precedono il picco massimo, che in quelli che la seguono. Specie dal 10 al 15 agosto, quando il loro numero supera quello delle sporadiche, la mancanza del disturbo lunare permetterà di compiere anche soddisfacenti sorveglianze video fotografiche, dato che sono particolarmente luminose e hanno un’alta percentuale di persistenza della scia. Il massimo avverrà dopo le 21:30 del 12 Agosto, quando il radiante sorgerà dall’orizzonte a nord-est.

LE NOTTI PIU’ FAVOREVOLI – Le Perseidi sono le meteore più famose e più osservate, sia a causa della loro estrema luminosità, sia perché avvengono annualmente durante il periodo più favorevole alle osservazioni: la metà del mese di Agosto. In questi giorni osservare la volta celeste è certamente piacevole, complice le temperature miti delle serate estive. Prendono il nome dalla costellazione dalla quale sembrano irradiare, anche se si tratta semplicemente di una visione prospettica. Ma le ‘stelle cadenti’ sono soprattutto spettacoli della natura, e chi non vuole rinunciare alla totalità delle sue bellezze, probabilmente sceglierà di immergersi nel romanticismo selvaggio di una tenda o un sacco a pelo. Uno dei migliori punti visivi si trova a Campo Imperatore sul Gran Sasso, a circa 2mila metri di altitudine, in provincia di L’Aquila. Ma da tutte le montagne Italiane, siano Alpi o Appennini, siano nord, centro o sud, si potrà ammirare uno spettacolo così bello: sono in tantissimi gli appassionati e gli osservatori che si stanno organizzando con la loro attrezzatura fotografica per raggiungere le cime più alte del Paese o le spiagge più buie, in cerca dello scatto perfetto o semplicemente di una visione indimenticabile. Nel mondo antico si pensava che fossero stelle di dimensioni maggiori rispetto a quello che sono in realtà. Le avvisaglie celesti inoltre, venivano lette come messaggi del cielo, dei presagi negativi. Il fatto di vedere le ‘stelle cadenti’, oggi invece è segno di buon auspicio. Il fenomeno è così veloce che non tutti riescono a vederlo, bisogna considerarsi fortunati quando ci si riesce. Ogni volta che succede qualcosa di particolare in cielo è sempre un’emozione, va a prendere una parte ancestrale, antropologicamente legata al fascino per il cielo, di cui comunque, nonostante la tecnologia, non ce ne siamo liberati.

MARGHERITA HACK – Dal 29 Giugno il firmamento ha aggiunto alle miriadi di punti luminosi una delle sue stelle più belle:Margherita Hack. In ricordo della divulgatrice che ha speso la sua vita ad osservare le stelle e a spiegarci, con semplicità e passione, le leggi che governano il cosmo, vogliamo per un attimo metter da parte la realtà e far finta che lei sia ancora qui a descriverci il fenomeno, come ha sempre fatto nel corso della sua carriera. “Sono frammenti di piccoli sassi della nebulosa proto planetaria da cui si è formato il sistema solare, e residui delle code delle comete. L’orbita della Terra taglia questa scia e incontra questi residui che al contatto creano la scia luminosa che noi chiamiamo stelle cadenti”, spiega l’astrofisica. Chissà quante ne osserverà da lassù.

Che sia per scienza o per contemplare il firmamento, quella che è la notte delle stelle cadenti per antonomasia ci consente di avvicinarci al cielo ed emozionarci per un evento naturale ormai quasi dimenticato. Esprimere un desiderio forse appartiene ad una mentalità ormai in disuso, per certi versi fortunatamente superata. Ma esprimere un desiderio significa anche sognare. Non si sa mai…!

Da meteoweb.eu

Foto RETE

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