Non ti scordar di me

Introduzione

“Non ti scordar di me”, una frase che non indica soltanto un’espressione scambiata tra innamorati, un messaggio d’amore, una speranza o una rimembranza: stiamo parlando di un fiore bellissimo, altresì soprannominato “occhi della Madonna”. Come intuibile, il fiore del “Non ti scordar di me” è da tempi lontanissimi al centro di atmosfere romantiche e sognanti: nel corso degli anni, per la fragilità del fiore, associata alla sua colorazione tenue e alla bellezza delicata, sull’origine del non ti scordar di me sono fiorite numerosissime leggende.

La particolarissima perifrasi con cui viene ricordato questo fiore sembra essere legata ad un’antica storia: la leggenda narra che in una cittadina austriaca, lungo il fiume Danubio, due giovani innamorati si stavano promettendo amore eterno scambiandosi questo fiore come simbolo della loro unione; in quel mentre, il ragazzo scivolò nelle acque del fiume e, prima di annegare, riuscì a lanciare un mazzo floreale all’amata gridando “Non ti scordar di me”.

Come abbiamo accennato, il non ti scordar di me è conosciuto anche con l’espressione “occhi della Madonna”: l’origine di questo aforisma risale al tempo di Cristo il quale, in braccio alla Madonna, desiderò che i suoi occhi potessero essere visti per generazioni e generazioni. Toccando dapprima gli occhi e, successivamente, il terreno nacque questo fiore.

Attualmente, il fiore, oltre ad essere coltivato a fini ornamentali, è utilizzato anche in omeopatia ed in fitoterapia.

Descrizione botanica

Il fiore del non ti scordar di me è un esponente del genere Myosotis, comprendente all’incirca 50 specie diverse, tutte appartenenti alla famiglia delle Boraginaceae. Il Non ti scordar di me è una pianta annuale o bienne, che non supera i 60 centimetri d’altezza; il fiore è molto diffuso nelle aree a clima temperato di Australia ed Europa, nonostante alcune specie vegetino negli altri continenti.

Le varietà più temerarie del non ti scordar di me fioriscono persino in Alaska.

Nel Bel Paese, il non ti scordar di me è molto diffuso: contrariamente all’immagine allegorica di amore e speranza attribuita al fiore dalle leggende, il non ti scordar di me, in alcune aree, diviene persino pianta infestante.

È una pianta molto ramificata alla base, da cui generalmente dipartono foglie allungate e dentate. I piccoli fiori non superano i 2 o 3 millimetri di larghezza: la corolla è caratterizzata da un tubo piuttosto corto, ed il lembo è suddiviso in cinque lobi azzurri o blu. I fiori del non ti scordar di me sono disposti in infiorescenze appaiate, prive di brattee.

non ti scordar di mesboccia tra aprile e settembre: quando la pianta cresce in zone ombreggiate, la schiusura dei fiori è improbabile: non a caso, la pianta ama posizioni soleggiate, oltre a terreni ben drenati e ricchi di humus.

Usi terapici

Il non ti scordar di me viene impiegato anche in ambito fitoterapico: la droga è costituita dalla pianta fresca in fiore, ricca di tannini ed acido rosmarinico.

In omeopatia, l’estratto del non ti scordar di me viene consigliato per alleggerire infezioni croniche a carico delle vie respiratorie e in caso di eccessiva sudorazione notturna (potenziali proprietà antidrotiche).

L’infuso del non ti scordar di me trova impiego nel trattamento di stipsi, ipotensione, paralisi ed astenie. [tratto da Fitoterapia. Guarire con le piante, di J. Valnet]

Secondo quanto emerge dagli scritti di Plinio il Vecchio, il fiore del non ti scordar di me veniva considerato una sorta di panacea di tutti i mali, allegoria della salvezza dal dolore e da “tutto ciò che rende cupa la vita”.

[…]

“Myosotis è il tuo nome e, come in sogno,

vola la magica parola

a ripetere la fiaba sofferta.

Dall’azzurro dei petali si alza

Un sommesso “non ti scordar di me”

Sola ti stringo tra le trepide dita

E ritorno a sperare in un fiore” [R. Anselmi]

www.my-personaltrainer.it

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Simbolismo

Minuscolo e delicato fiore selvatico dai petali azzurro intenso, il non ti scordar di me (Myosotis) è sempre stato considerato simbolo del ricordo, dell’amore e della speranza; sboccia in primavera sulla cosiddetta ‘erba dell’amore’, una piantina che cresce in basso, appartata e poco appariscente, in luoghi umidi e ombrosi, selvatica nei boschi o coltivata nei giardini. Durante l’epoca vittoriana (1837-1901), l’interpretazione del linguaggio dei fiori lo collegò alla fedeltà del vero sentimento amoroso duraturo e indimenticabile, motivo per cui il myosotis adornava l’abbigliamento delle donne innamorate. In questo senso, intercorse uno scambio erotico di fiorellini di non ti scordar di me tra Lady Chatterley e il suo amante, in un momento di intimità descritto dal prolifico scrittore britannico David Herbert Lawrence (1885-1930) nel romanzo ‘L’amante di Lady Chatterley’ (Lady Chatterley’s Lover, 1928). Contestata per l’oscenità della scrittura utilizzata per trattare il modo di vivere la sessualità dei personaggi, quest’opera letteraria – l’ultima importante di David H. Lawrence – ebbe un’immissione sul mercato alquanto singolare: dopo la prima pubblicazione privata, il romanzo fu soppresso, stampato in segreto, poi soltanto in parte, quindi ripubblicato, condannato di nuovo e infine riabilitato.

Come suggerisce il nome, questo fiore celeste indurrebbe a non dimenticare, ma addirittura alcune specie di Myosotis allo stato selvatico attecchiscono e proliferano così tenacemente da essere classificate come erbacce invasive. Dell’indurre alla rimembranza del non ti scordar di me è leggendario che fosse convinto anche Enrico di Bolingbroke (1367-1413), duca di Lancaster – re Enrico IV d’Inghilterra dal 1399 fino alla morte – tanto che lo scelse come suo emblema personale a partire dal periodo durante il quale si trovava in esilio (1398).

Il non ti scordar di me, quale simbolo del ricordo e della memoria, è un fiore da riservare alle persone più care, anche ai famigliari e agli amici di colui che è scomparso di recente. Fiori di non ti scordar di me vengono esibiti addosso il primo giorno di luglio di ogni anno a Terranova, in Canada, per commemorare i connazionali caduti per la patria durante la Prima Guerra Mondiale e, in particolare, nel corso della Battaglia della Somme combattuta in Piccardia (Francia).

Nel 1948, in occasione del primo convegno annuale delle Grandi Logge Unite di Germania, il distintivo con l’immagine dei fiorellini azzurri di non ti scordar di me da indossare appuntato sul risvolto della giacca o del cappotto fu adottato come emblema massonico in memoria dei membri della Massoneria perseguitati nei campi di concentramento in Europa dal regime nazista durante la seconda guerra mondiale. Il fiore di non ti scordar di me rappresenta anche l’Alzheimer Society in Canada proprio per il motivo che il morbo di Alzheimer è una forma di demenza degenerativa incurabile e terminale. Dal 1983, il Myosotis è anche il simbolo della Giornata internazionale dei bambini scomparsi per incoraggiare a non dimenticarli e per diffondere un messaggio di speranza e di solidarietà ai genitori rimasti senza notizie dei loro figli.

Leggende

Sono comunque numerose le leggende fiorite sull’origine del non ti scordar di me. E’ popolare la credenza che il primo di questi fiorellini sia nato per intervento di Gesù Bambino che, seduto in grembo alla Madonna, disse che desiderava che i propri occhi potessero essere visti dalle generazioni future: sfiorò prima questi, poi il terreno e apparve il non ti scordare di me.

In Germania circolava anche il mito di una pianta rimasta ancora senza nome dopo che Dio, durante la Creazione, aveva finito di denominare tutte le altre e se ne stava andando ma, dal basso, vicino ai suoi piedi, udì provenire una voce che lamentava di non dimenticarsi di lei; chinandosi, notò allora la piantina e le rispose che, visto che se ne era scordato una volta, proprio per evitare che potesse risuccedere, il suo nome sarebbe stato “Non ti scordar di me” “. In un’altra versione, il fiorellino gridò “Non ti scordar di me” ad Adamo ed Eva che stavano lasciando il Giardino dell’Eden dopo essere stati scacciati.

Una romantica leggenda medievale diffusa nella regione tedesca del Reno tramanda la storia di un cavaliere che stava raccogliendo dei fiorellini per la sua fidanzata sulla riva di un fiume, mentre stava passeggiando con lei; egli però scivolò e cadde inesorabilmente in acqua per colpa dell’armatura pesante ma, prima di annegare ed essere trascinato via dalla corrente, riuscì a fare in tempo a lanciare il mazzetto di fiori blu alla sua amata gridandole appunto “Non ti scordar di me”.

Non ti scordar di me (Myosotis), fiore utile e meraviglioso.

Un balcone che si rispetti ha assolutamente bisogno di fiori. Io adoro quelli profumati, sia perché l’insieme di odori che si viene a formare è una gioia per l’olfatto, sia perché attirano una gran quantità di insetti utilissimi per il nostro ecosistema, primi fra tutti le Api.

Oggi vi vorrei parlare del Non ti scordar di me, una piantina meravigliosa che mi hanno regalato un paio di mesi fa e che mi sta dando una grande quantità di soddisfazioni.

Andiamo a vedere la scheda di riconoscimento e coltivazione in vaso:

Nome: Myosotis (Non ti scordar di me)

Com’è fatta: pianta erbacea perenne alta 15-25 cm a portamento cespuglioso. Le foglie sono oblunghe di colore verde brillante, superiormente, e grigiastre, inferiormente. La fioritura avviene in primavera con fiorellini azzurro intenso raggruppati in grappoli. I fusti fioriferi si innalzano sulla sommità centrale della rosetta fogliare e sono ricoperti completamente dai fiori. I semi piccoli e di colore nero, a maturazione, possono essere raccolti e conservati in luogo fresco e asciutto per le semine dell’anno successivo.

Dove è diffusa: è una pianta rustica diffusa in Europa e America del nord. In Italia la si trova allo stato selvatico soprattutto vicino a zone con ampia disponibilità di acqua (fiumi, laghi, torrenti, ecc.). La propagazione è lenta ma tende a sfruttare tutto lo spazio che ha a disposizione formando cespugli rigogliosi.

Dove coltivare: non ha richieste particolari, ma se si vuole una fioritura rigogliosa è utile utilizzare vasi di almeno 30 cm di diametro. Si possono utilizzare ciotole, cassette o vasi tradizionali.

Che terreno e come concimare: il terreno deve essere ben drenato, leggero e ricco di sostanze nutrienti. Un buon terriccio universale con aggiunta di sabbia e letame è un ottimo mix di partenza. Non sono necessarie concimazioni se la si tratta come annuale. Se invece la si tiene come perenne è bene concimare con stallatico o compost, in primavera, durante la ripresa vegetativa e durante la fioritura, ogni 15-20 giorni.

Come posizionare: predilige le posizioni a mezz’ombra, anche se alcune ore di sole diretto sono indispensabili per un corretto sviluppo della pianta e per una fioritura abbondante. La posizione ideale è Est, Sud-Est. Resiste bene alle basse temperature, purché non prolungate.

Quando innaffiare: durante la fioritura e la stagione estiva non facciamo mai mancare acqua al Non ti scordar di me, aspettando che il terreno si asciughi tra un innaffiatura e l’altra. Bisogna fare attenzione ai ristagni idrici, poiché sono molto frequenti le malattie fungine e i marciumi. Durante la stagione fredda riduciamo gli apporti idrici, sempre valutando anche temperatura, tempo (nuvoloso, sole, ecc.) ed esposizione.

Quando piantare e trapiantare: la propagazione per seme può essere effettuata in estate o in primavera. Nel primo caso le piantine andranno travasate e messe a riparo in autunno per avere la fioritura nella primavera successiva. Nel secondo caso avremo piantine pronte per l’estate. La semina può essere fatta direttamente a dimora o in semenzaio. In entrambi i casi il terreno dovrà essere mantenuto umido fino a che non spunteranno i germogli. I semi vanno poggiati sul terreno e ricoperti con un leggero strato di terriccio.

Come curare: durante la fioritura bisogna rimuovere i fusti fioriferi secchi per stimolare la fuoriuscita di quelli nuovi, vanno tolte le foglie secche e morte per evitare la propagazione di malattie crittogamiche. Il Myosotis è particolarmente soggetto a: Oidio (Mal bianco) e Muffa Grigia, che insorge per l’eccessiva umidità e si possono combattere con preparati a base di zolfo, o in casi estremi, per evitare la compromissione di tutta la pianta, tagliando le parti malate.

Curiosità: il mone Myosotis deriva dal greco e significa “orecchie di topo”, dato per via della forma delle foglie che ricordano appunto le orecchie di un topolino. L’attribuzione del nome “Non ti scordar di me” deriverebbe invece da due leggende:

La prima riguarda una leggenda germanica secondo la quale durante la creazione, mentre Dio stava dando i nomi alle varie specie vegetali, una piantina per paura di essere lasciata senza nome gridò: “Non ti scordar di me!”. Così Dio gli assegnò quel nome.

La seconda invece parla di due giovani fidanzati che si stavano scambiando una promessa d’amore eterno lungo le rive del Danubio. Il giovane si sporse per raccogliere i fiorellini azzurri di una piantina per donarli all’amata, ma cadde nel fiume e gridò: “Non ti scordar di me”. Da quel momento la piantina prese quel nome.

Il Myosotis è anche detto “Occhi della madonna” per il colore azzurro e per l’augurio, di essere protetti dal cielo, che si fa a chi si dona questi fiori.

Usi

Il termine scientifico ‘myosotis’ deriva dalle due parole greche ‘mus’ e ‘otos’, che significano rispettivamente ‘topo’ e ‘orecchio’ e, in effetti, la forma delle foglie di una delle specie di non ti scordar di me è simile alle orecchie di questo roditore. Ma questa pianta, detta ‘erba scorpione’ per la curva a spirale del capolino in una sua specie, trovò un’applicazione curativa folcloristica in caso di veleno iniettate con il pungiglione dalla puntura di questi aracnidi, ma anche in caso di morso di serpente, da cui deriva il soprannome di ‘erba serpente’. Nell’antichità, il non ti scordar di me era però utilizzato dagli inglesi pure come talismano protettivo dalle streghe. Secondo un’antica credenza popolare, il decotto di questi fiorellini accelerava la guarigione delle ferite inferte dalle spade.

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FONTE:   http://www.giardinaggio.net

Foto: RETE

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