Giuseppe era un uomo buono. Sapeva lavorare il legno con maestria: forchette, cucchiai, bastoni, ecc. E poi il mantacetto.
Gli sono riconoscente per tutti i momenti di poesia che ha regalato al vicinato. Ogni tanto lo strumento emetteva qualche nota sforzata, perché aveva assorbito qualche goccia di troppo. Ma non disturbava. Anzi aggiungeva tenerezza a quelle serate paesane, quando la luce del giorno lentamente si spegne e l’animo si lascia andare alla mestizia.
Qui lo vediamo il giorno del suo matrimonio.
Che la terra gli sia lieve!
Foto: Domenica Galtieri