Suore Minime della Passione di N.S.G.C.

 

Volevo saperne di più. Ho chiesto a Dora Ragazzo di raccontarmi quanto la sua memoria conserva di quel tempo. Così la storia ha preso forma. Volti, luoghi, fatti si sono distribuiti nell’arco di vent’anni, ma senza grumi; con la leggerezza solita di Orsomarsoblues.

La vita della nostra piccola comunità fu segnata dalla loro presenza. Profondamente.

Ora il silenzio.

Le monache arrivarono ad Orsomarso nel mese di dicembre del 1954. Venivano da Cosenza. Erano in quattro. C’erano anche due orfani. Appartenevano alla congregazione delle Suore Minime della Passione di N.S.G.C.

Le attività principali, oltre quelle religiose, erano un laboratorio di ricamo e cucito per le ragazze e l’asilo.

Negli anni  ’60  l’asilo era frequentato da circa 200 bambini (!).  Il Comune si faceva carico di una parte delle spese. Per il resto  le famiglie cercavano di dare una mano: 100 lire al mese per la bombola del gas, un kg di pasta ed un litro d’olio. Ma c’erano accomodamenti. I soldi mancavano, e qualche mamma si fermava la sera, tornando dalla campagna, e lasciava parte del raccolto. A conguaglio.

Al laboratorio andavano una ventina di ragazze. Era una piccola finestra aperta sul mondo. La retta variava: 300 lire al mese per chi si fermava mattino e pomeriggio; 150 per mezza giornata. Si apprendevano l’arte di taglio, cucito, ricamo, canto, ecc.

Ha arricchito la vita di tante.

Il Convento era  pieno di vita. Lo sciamare delle ragazze attirava gli sguardi interessati dei signorini. Mattino, mezzogiorno e sera, via Porta la Terra era tenuta d’occhio. Era l’occasione, per maschietti e femminucce, di fermarsi  e chiacchierare un po’ o fare  un pezzo di strada assieme. C’era da cercar moglie o marito…

Furono le suore ad organizzare per la prima volta la festa di mezz’agosto. Il Convento era fucina sempre in opera: attività per bambini, spettacoli teatrali, manifestazioni civili. Di tutto.

Tra la fine degli anni ’60 ed i primi anni ’70 la Storia voltò pagina.

L’emigrazione svuotò il paese. Intere famiglie partirono senza fare più ritorno.
I bambini erano pochi. L’asilo non riusciva a funzionare e chiuse.

Le ragazze preferivano studiare, ora che finalmente potevano farlo. La ragioneria a Diamante, il liceo a Scalea, il magistrale a Belvedere erano a portata di mano. Poi l’università a Napoli. I progetti di vita erano altri, altri erano i sogni ed i bisogni.

Il laboratorio di taglio e cucito non era più risorsa con cui giocarsi il futuro. Il Convento era periferia malinconica.

Nel mese di settembre del 1974 le suore fecero fagotto e tornarono a Cosenza.

Questa foto di  Rosalia Palombino è del 1959.   Le suore e don Cosma, con i bambini della prima comunione,  sono davanti alla chiesa del SS. Salvatore

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2 Replies to “Suore Minime della Passione di N.S.G.C.”

  1. Giovanni Russo ha detto:

    Questa é la storia a noi più vicina, raccontata in maniera sublime, da un ottimo ricercatore, che utilizza i testi più sicuri ed attendibili: le persone che l’hanno vissuta. Grazie Cosimo!

    • admin ha detto:

      Caro Giovanni,

      sei troppo buono. Ti ringrazio. Io sono un artigiano, non un professionista: a du ‘ncappu e a du scappa. Mi capita di scambiare lucciole per lanterne. Ma gli amici di ORSOMARSO BLUES sono comprensivi e capaci di grande tolleranza. Sanno che, chi sta al di qua, ha le risorse che ha.

      Buone feste.
      Un abbraccio
      Cosma

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