Unità

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Hobsbawm definisce il ventennio che va dal dopoguerra alla fine degli anni Sessanta “l’età dell’oro”. La guerra aveva incenerito le smanie imperialistiche del capitalismo mondiale. Molti governi varano leggi sociali, gli spazi di democrazia si allargano, il colonialismo si sgretola. L’economia cresce vertiginosamente e una parte della ricchezza arriva fino ai meno abbienti. Si afferma lo stato sociale.

Con gli anni Settanta la musica cambia. Le classi dominanti decidono la fine della “ricreazione”. Lentamente vengono smantellati diritti e protezioni. L’elezione di Ronald Reagan a presidente degli USA nel 1981 segna la fine di un’epoca.

Il liberismo ridiventa l’ideologia dominante. Finisce la lotta di classe dei poveri contro i ricchi e ricomincia quella dei ricchi contro i poveri. Il profitto, la finanza impongono le loro regole.

È storia di oggi.

 

Guardate questa foto, è del Festival dell’Unità del 1985. Mette malinconia. Non solo per motivi personali: molte di queste signore non ci sono più. Ci ricorda anche che  allora c’erano  ancora persone che credevano che sarebbe stato possibile costruire un mondo più umano e  più giusto. E per questo ideale erano disposte a spendere le loro vite.

In realtà chi aveva saldo in mano il timone, aveva tracciato un’altra rotta; portava molto lontano da quei sogni. Portava alla macelleria sociale di oggi.

 

Chiedo la vostra collaborazione per indicare i nomi delle signore.

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