
Bella questa foto, per tanti motivi.
Emilio si mostra nella fierezza dei suoi anni belli. Il futuro non gli fa paura. È risorsa da conquistare e gustare.
L’ambiente è la chiesa di Santo Linardo. Mette malinconia a vederla come era ridotta. Ha parole che vengono da lontano, ma noi non abbiamo saputo ascoltarle. Troppo tardi ne abbiamo percepito gli echi e si è tentato di darle risposte.
Una particolarità.
Io ed Emilio siamo discendenti di due fratelli, Salvatore ed Angelo Di Leone. Nel ramo di Emilio si è persa per strada la “Di”. Oggi lui è Emilio Leone.
La storia dei cognomi ha tante sorprese.
L’affetto però non è cambiato, rimane quello di sempre.