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I Fratelli delle due Confraternite, della Madonna del Rosario (Viaravita) e del SS. Sacramento (Viabascia), si preparavano alle funzioni della Settimana santa durante tutta la Quaresima [ lat. eccles. quadragēsĭma, femm. sostantivato dell’agg. quadragēsĭmus«quarantesimo»; quindi «quarantesimo giorno (prima di Pasqua)]» . La mattina presto, vestiti con la tunica bianca, la mantellina rossa e recitando litanie, andavano in chiesa per il rosario.
I ragazzi da settimane erano alle prese con le carrozze (raganelle). Ce n’erano di varie dimensioni. Quelle piccole erano fatte, in genere, con un pezzo di canna e l’estremità d’un rocchetto di legno, quelle più grandi avevano una cassa ed un rullo dentellato. Producevano un suono molto forte.
Nonni e papà si davano gran cura nel procurare un ramo di ulivo. Alcune venivano abbellite con piccole creazioni di foglie di palma e caramelle. La chiesa ne era piena. Ce n’erano di imponenti. All’uscita della messa potevano trasformarsi in strumenti contundenti per via delle caramelle, che qualcuno tentava di fregarsi. I più previdenti, già prima di andare a messa, si mangiavano le caramelle e nelle cartine avvolgevano pietruzze.
Le donne avevano il loro da fare per abbellire u lavuru (grano germogliato nell’ombra) con fiori di Pasqua, nastrini colorati e qualche figurina, prima di portarlo in chiesa. Serviva per adornare u sabburco.