Ripubblico questa foto che racconta la partecipazione popolare alla liturgia del Venerdì santo.
Scrive il professor Vito Teti, che con saggezza sa cogliere il senso dei luoghi e degli eventi, anche religiosi:
“I riti della Passione e della Resurrezione, che ricorderemo con nostalgia, o che rinnoveremo in forme inedite, oggi ci dicono che l’umanità deve imboccare un’altra strada, del tutto diversa da quella precedente che ci ha condotto a questa catastrofe, deve riscoprire un nuovo senso della convivialità, della fratellanza, della solidarietà, della giustizia sociale, del rispetto della natura, delle persone, degli animali, dei luoghi. Se a questa catastrofe non risponderemo con un «rovesciamento» e un «ribaltamento» dei nostri comportamenti, delle nostre scelte sbagliate, delle nostre avidità potrebbe, e non intendo certo essere apocalittico, arrivare una «fine» senza Rinascita. Questo mi pare abbia voluto dirci quell’uomo vestito di bianco che cammina, celebra, prega in solitudine e assieme a tutta quell’umanità fragile, insicura, spaventata che ha voglia di ascoltare, capire e sentire che non c’è più tempo da perdere, che bisogna ascoltare il senso di questa ultima Chiamata, e che dobbiamo essere tutti impegnati, con convinzione, con decisione, con responsabilità, in uno stesso cammino di Resurrezione e di Rigenerazione”.