Un libro per amico: SCALEA E IL SUO TERRITORIO …

II territorio di Scalea è comunemente noto per il turismo balneare e per il fenomeno di espansione edilizia che ha interessato il litorale, non sempre rispettoso dei caratteri locali del paesaggio, ma è quasi del tutto misconosciuto il valore storico-archeologico che affonda le sue profonde radici nella Preistoria giungendo, quasi senza soluzione di continuità, fino all’età medievale.

I primi interessi nei riguardi delle testimonianze archeologiche di Scalea risalgono alla fine del sec, XIX, quando M. Lacava, nella sua opera “Del sito di Blanda, Lao e Tebe Lucana”, segnala sia i reperti paleolitici di Torre Talao che le strutture murarie ed i mosaici in località Fischija. A questi fecero seguito da un canto le prime indagini stratigranche nel sito paleolitico, dall’altro quelle promosse dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici della Calabria, negli anni ’30, relative alle zone comprese tra le attuali Via Lauro e via Fiume Lao, che pur peccando di sistematicità gettarono le basi per l’emanazione dei primi provvedimenti di tutela. Proprio in quest’area, l’espansione edilizia degli anni ’70 – ’80 ha compromesso gran parte delle testimonianze archeologiche, si conservano infatti pochi segmenti conosciuti anche grazie alle recenti attività di tutela. Negli stessi anni si svolsero gli scavi presso la collina della Petrosa, eseguiti dall’allora Soprintendenza, diretti da P. Guzzo, le cui ricerche sono riprese negli ultimi anni a cura dell’Università di Messina in regime di concessione.

Le aree più orientali del territorio di Scalea, le località Foresta/S. Angelo, invece, sono state oggetto di rinvenimenti ricollegabili prevalentemente alle vicende storielle del sito limitrofo identificato con la città di Laos.

Infine il centro storico, che si adagia sul rilievo collinare, poco distante dall’allora linea di costa, oggi più avanzata per un fenomeno di regressione, svela le vicende medievali del sito, le cui emergenze tangibili sono le torri, i lacerti di mura difensive, le chiese ed il castello che domina sull’intero abitato.

II presente volume è frutto di riflessioni maturate con il progredire della ricerca e ha l’obiettivo di far conoscere e divulgare insieme alla storia e alle nuove scoperte archeologiche, le linee generali dello sviluppo territoriale ripercorrendone le tappe secondo l’ordine cronologico.

I destinatari sono le comunità locali, le scuole, il pubblico appassionato, nella convinzione che tutto ciò possa contribuire ad accrescere la consapevolezza di essere detentori di un eccezionale patrimonio culturale. Questo contributo rappresenta inoltre un significativo punto di incontro delle attività promosse, anche in collaborazione, dalle varie istituzioni che operano sul territorio, con il fine comune di tutelare e valorizzare un segmento significativo del patrimonio storico, archeologico e paesaggistico della Calabria e dell’alto Tirreno in particolare.

Ardi. Francesco Canestrini

Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio

per le Province di Catanzaro, Cosenza e Crotone

II Soprintendente

Dalla Prefazione

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  • Editore: Rubbettino
  • Prezzo: 19 euro
  • A cura di: F. Mollo
  • Data di Pubblicazione: febbraio 2020
  • EAN: 9788849862010
  • ISBN: 8849862016
  • Pagine: 142
  • Formato: brossura

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