STORIE CALABRESI – Il «Corteo degli spinati»

Gli «Spinati di Palmi» sono uomini penitenti che, per ex-voto, rimangono a torso nudo durante il percorso della processione di san Rocco indossando una cappa di spine chiamata spalas.

Le spalas sono formate da rami pungenti di ginestra selvatica che vengono tagliati alla base della pianta e legati tra di loro con canne, salici e vermene in modo da formare una sorta di nassa conica con cerchi decrescenti. Talvolta la punta del cono, dove poggia la testa, viene protetta internamente da una piccola ciambella in tessuto. Le donne invece “vestono” solamente una corona, sempre di rami di ginestra selvatica con spine, a ricordo di quella “indossata” da Gesù Cristo sulla Croce.

I penitenti, il giorno prima della festa, raccolgono i rami di ginestra dalle campagne lungo il costone del monte sant’Elia e costruiscono loro stessi la propria spalas.

Questa cappa di spine viene poi indossata dai penitenti, con l’aiuto dei familiari, e ricade dal capo dello «spinato» fino al suo bacino. In conseguenza della loro architettura, le spine tendono a lacere la pelle facendone uscire il sangue.Solitamente tutti gli Spinati stringono al petto, sotto le spalas, un’immagine della statua di san Rocco tenendo le braccia incrociate. I pantaloni indossati per il corteo devono essere di colore bianco ed inoltre i penitenti devono procedere scalzi.

Questo tipo di ex-voto avviene con la promessa verso il santo di indossare in processione la corona o la spalas per una volta o per tutta la vita.

Prima dell’inizio della processione gli Spinati, che in passato erano annualmente oltre trecento,[22] hanno il compito di entrare in chiesa, rendere omaggio al santo inginocchiandosi davanti alla statua, per poi procedere durante il corteo disposti in due file indiane ai lati della strada.[4] Al più anziano spinato spetta il primo posto nella fila.[7] Al termine della processione, i penitenti tolgono le rispettive cappe per accatastarle nella piazza San Rocco, da dove poi verranno smaltite.

Spalas pronte

(Dialetto palmese)

«O santu Rroccu filici e ‘mbiatu, Cu cerca grazzia e cu di vui s’inchina, arretu a na spina fustu ‘ndinocchiatu, di notti e jornu e di sir’e matina. E cu nu libriceddhu accreditatu, la studiau la leggi divina, e di Gesù Vui fustu mandatu, mi disponiti grazzij sir’e matina. Gloria Patri, Figghju e Spiritu Santu, santu Rroccu è nu gran santu, è gran santu di valuri, santu Rroccu lu protetturi.»

(IT)

«O san Rocco felice e beato, chi cerca grazia a voi s’inchina, dietro a una spina voi foste inginocchiato, di notte e di giorno e di sera a mattina. E con un libretto accreditato, avete studiato la legge divina, e di Gesù voi foste mandato, a disporre grazie da sera a mattina. Gloria al Padre, al Figlio ed allo Spirito Santo, san Rocco è un gran santo, è gran santo di valore, san Rocco è il protettore.»

FONTE: https://it.wikipedia.org/wiki/Festa_di_san_Rocco_(Palmi)

FOTO: Rete

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