SETTEMBRE, il nono mese

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Se nell’età arcaica a settembre era associato il sette, ora gli corrisponde il nove, un numero che, essendo un multiplo di tre, esprime il rapporto fra l’origine del tutto, la Trinità divina, e il mondo visibile.

Secondo i neoplatonici di Alessandria, la Trinità primordiale si suddivideva per tre formando i nove princìpi su cui si reggeva il cosmo. Non casualmente nove sono gli ordini angelici nella teologia e Dante, per spiegare come Beatrice sia un riflesso del mondo angelico, dice nella Vita Nuova che questo numero è la sua vera essenza. Nella tradizione ebraica nove sono le emanazioni sefirotiche, rivelazioni primordiali scaturite dalla sefiróth suprema Keter, cioè dall’Uno.

Il nove è dunque il numero della progressiva manifestazione materiale dell’invisibile, tant’è vero che nel simbolismo massonico rappresenta, nella sua grafia, la germinazione verso il basso. Per tutti questi motivi è considerato simbolo della solidarietà cosmica e della redenzione, numero di saggezza, virtù e potenza, ma anche portafortuna, tant’è vero che nell’Aargau, in Svizzera, si crede che le ultime nove spighe di ciascun campo rendano fortunati e perciò si dicono «spighe della fortuna».

Siccome ogni ternario è compiuto e perfetto in sé, il nove che è costituito da tre ternari completa la formazione dei veri numeri riportando a unità il terzo ternario. Esso simboleggia anche il completamento di un segmento di tempo, come è confermato nella liturgia cattolica dove la novena rappresenta la conclusione di un tempo liturgico, tradizione che si ritrova in altre religioni ma anche nei rituali di magia e di stregoneria.

Infine, se è vero che il nove completa un ciclo, ne annuncia contemporaneamente uno nuovo, un futuro inizio, o addirittura una trasposizione degli avvenimenti su un nuovo piano.

Un canto tzigano esprime proprio questo simbolismo: «Qui nel verde bosco rimango per nove giorni, per vedere una volta la mia amata che di qui dovrà passare. Se mi avesse promesso un bacio e se accettasse il mio amore, rimarrei con lei anche nove anni».

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Da LUNARIO, di Alfredo Cattabiani – Mondadori

FOTO: Rete

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