Gli alberi e gli scrittori

Pini loricati nel Parco del Pollino

 

La letteratura italiana è povera di alberi: nel senso che gli alberi son quasi sempre soltanto alberi, indistintamente, senza specificazione, senz’altro nome. Forse D’Annunzio è, in otto secoli di letteratura, lo scrittore che nomina più alberi; ma si ha il sospetto che la sua conoscenza si fermi appunto al nome, ai nomi: per suggestione di sillabe, per ricchezza ed eco di suono, per ricerca di onomatopee e vibrazioni — e insomma per sensualità di ascolto più che di visione. In un orto botanico, forse avrebbe saputo riconoscere poche piante, tra quelle che nomina per conoscenza e delibazione da dizionario.

Del resto — e ovviamente — la letteratura di un popolo ne corrisponde all’indole, ne ripete virtù e vizi, remore e idiosincrasie, quel che abbonda e quel che manca, la congenialità e i rifiuti: e gli italiani non si può dire abbiano un rapporto di confidenza con gli alberi e, in genere, con le piante.

Anche per le erbe commestibili, per le verdure che crescono non seminate dalla mano dell’uomo, la scelta è limitata e diversa da regione a regione e persino da un paese all’altro.

E viene da immaginare quale impressione di stranezza abbia dato Goethe nel suo attardarsi per ore nell’orto botanico di Palermo. E ancora più strana sarebbe parsa la sua ricerca della Urpflanze, la pianta originaria. «Le molte piante, che ero abituato a vedere solo nelle case e nei vasi — dice Goethe —, e per la maggior parte dell’anno solo nelle serre, qui allignano vegete e fresche all’aria aperta; per cui, conformandosi pienamente al loro destino, ci diventano anche più intelligibili.

Alla presenza di tante forme nuove o rinnovellate, mi saltò in testa la mia antica fantasia: perché, in tanta ricchezza di vegetazione, non dovrei scoprire la Urpflanze, la pianta originaria? Una tale pianta ci deve pur essere; diversamente, come potrei riconoscere che questa o quella figura è una pianta, se non fossero tutte formate sopra un solo modello?».

 

LEONARDO SCIASCIA

In “Storie e leggende degli alberi”, di Jacques Brosse – Edizioni Mediterranee

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