Da Tobin a 0,05

Il “portafogli” dell’Italia potrebbe incamerare 100 euro al secondo, per effetto di una tassa dello 0,05% sulle transazioni finanziarie (Ttf). Il calcolo è della campagna “Zerozerocinque!” (www.zerozerocinque.it), di cui Ae è partner, che da un paio d’anni ha raccolto e alimentato nel nostro Paese l’eredità della campagna italiana per la Tobin Tax, quel “granello di sabbia nei meccanismi della speculazione” che era uno dei punti chiave della protesta contro il G8 del 2001 durante le iniziative organizzate dal Genoa Social Forum.

Undici anni dopo l’estate genovese, a inizio ottobre, il Consiglio dei ministri dell’Economia e delle Finanze dei Paesi dell’Unione Europea si è riunito e aveva all’ordine del giorno proprio la discussione circa l’introduzione di una tassa del genere, attraverso il meccanismo della cooperazione rafforzata. Hanno aderito, infatti, ben 11 Paesi: Germania, Francia, Austria, Belgio, Portogallo, Slovenia, Grecia, Slovacchia, Estonia, Spagna e (buon ultima) l’Italia.

Ancora qualche mese e, a dicembre, l’intuizione che ha portato questo risultato compie 15 anni. Era la fine del 1997 quando Ignacio Ramonet, allora direttore di Le Monde Diplomatique, propose la fondazione di un’associazione per la tassazione delle transazioni finanziarie e per l’aiuto ai cittadini. Un soggetto che servisse per dar corso alla proposta dell’economista James Tobin, definita da Ramonet una tassa “per disarmare i mercati”. La proposta venne raccolta anche in Italia, con la nascita di Attac (www.italia.attac.org).

Da altreconomia.it

Foto: controlacrisi.org

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