I paesi del Parco: Mormanno

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Mormanno (Murmànnu in calabrese[3]) è un comune di 3.232 abitanti della provincia di Cosenza.

Mormanno è stato uno dei paesi principalmente interessati dal Terremoto del Pollino del 26 ottobre 2012.

Geografia

Il centro abitato di Mormanno sorge fra le dorsali del Monte Vernita e della Costa, a 840 metri s. l. m. nel cuore del Parco Nazionale del Pollino, lambendo ad est il confine con il versante lucano. L’estensione del territorio comunale è di 75,90 km² con una densità abitativa pari a 46,48 ab/km².

Mormanno risulta essere una salubre e frequentata località di montagna, da cui sono facilmente raggiungibili il monte Velatro (1107 m), il monte Cerviero (1441 m) ed il monte Palanuda (1631 m)oltre alle cime più alte del Pollino e del Pellegrino.

Il centro storico di Mormanno si distende su quattro colli, il più antico dei quali, ad ovest, viene comunemente detto la Costa ‘, mentre ad est vi è il quartiere di San Michele, a sud di San Rocco che rappresenta l’ingresso del corso municipale, ed a nord la Torretta.

Territorio

Altitudine           850 m s.l.m.

Superficie           75,90 km²

Abitanti               3 232[1] (30-06-2012)

Densità                42,58 ab./km²

Storia

Origini ed etimologia

Le origini di Mormanno appaiono ignote ancora oggi, sebbene gli storici locali ipotizzino la sua esistenza a partire dall’epoca longobarda, dove possibili tracce di primi insediamenti sul colle della Costa siano ritenute probabili dalla posizione dominante a nord della sottostante valle del fiume Lao. L’ubicazione strategica sulle vie di comunicazione e la radice etimologica del toponimo ci testimoniano la sua preesistenza dall’espressione “montes Miromannorum” utilizzata in un’agiografia di San Leoluca di Corleone, il quale si recò a Mormanno per meditare[4]. Il nome Mormanno infatti secondo alcuni storici deriverebbe dal germanico Marimannus o Merimannus, oppure si riferirebbe agli arimanni, ovvero ai mercenari di origine germanica a cui fu concesso un territorio dove stanziarsi compreso tra il gastaldato di Laino e la fortezza di Papasidero. Il nome mons arimannorum si riferirebbe emblematicamente al borgo e se ne trova traccia in molti documenti successivi con numerose varianti, tra cui spicca Miromagnum il quale ne qualifica la sua posizione dominante l’ampia vallata del Mercure, i quali contribuirono a creare la forma corrente.

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Sviluppi

Circa la fondazione, l’attività commerciale ed i rapporti economici e religiosi nel borgo di Mormanno, abbiamo testimonianza da diversi documenti storici, il primo dei quali in lingua greca risalente al 1092. Sulla sua appartenenza feudale, siamo a conoscenza del fatto che prima di essere ceduto alla famiglia Sanseverino di Bisignano che lo tenne fino a tutto il 1612, fu degli Orsini. Nel 1624 venne venduto ai Guaragna e quindi a Persio Tufarelli. Il possedimento fu ceduto ulteriormente da questa famiglia, per essere inglobato direttamente nei domini dell’amministrazione regia nell’ultimo decennio del XVIII secolo.

In questo periodo l’attività artistica del centro venne animata dal rifacimento della chiesa madre in stile tardo barocco, ma un clima di generale impoverimento materiale e culturale, che già imperversò a seguito delle ripetute forme di corvée imposte al popolo ed alla continua cessione feudale, ebbe modo di manifestarsi in maniera più decisa per l’acutizzarsi di questi fattori. Ciò influì negativamente anche sulla piccola nobiltà locale, che impoveritasi, ed avendo necessità di liquidità per far fronte alla precarietà dello stile di vita e all’abbandono delle istituzioni centrali, alienò beni e latifondi scomparendo gradatamente, talora disperdendosi in quel clima di generale indigenza[5].

Dopo l’esperienza risorgimentale ed a seguito delle infelici misure intraprese dal governo viste dal popolo come un espediente per non fronteggiare più urgenti necessità socio-economiche, nel 1866 Mormanno visse una serie di infelici scontri volti alla restaurazione del regime borbonico. Vista la situazione di precaria stagnazione seguì una decisa ondata migratoria interna e, con più difficoltà anche indirizzata oltre i confini nazionali. Il paese seguirà quindi le sorti del Regno d’Italia e della Repubblica.

Monumenti e luoghi d’interesse

Duomo di Santa Maria del Colle

Situata nella piazza principale del centro cittadino, Piazza Umberto I, è il più importante monumento della fede e della spiritualità, edificata nel 1700 c.a. venne consacrata da Mons. Paolino Pace, vescovo di Vico Equense, e concittadino di Mormanno il 5 settembre 1790. L’edificio è in stile barocco-napoletano, l’interno è diviso a croce latina con navata centrale, 2 laterali, transetto, abside, sacrestia e locali annessi. La facciata, progettata da Pietro Scardino da Padula, interamente costruita in tufo, presenta tre portali, due laterali di medesima ampiezza e uno centrale molto più grande. Su ognuno di essi si trovano gli stemmi delle tre confraternite di Mormanno: al centro la Confraternita del Santissimo Sacramento, a sinistra quella della Buonamorteo degli “Agonizzanti” e a destra quella del Purgatorio. Sopra questi portali ci sono tre finestre, quella centrale in vetrata, rappresentante un’immagine della Madonna Assunta. L’edificio è in stile barocco-napoletano, l’interno è diviso a croce latina con navata centrale, 2 laterali, transetto, abside, sacrestia e locali annessi.

Altri luoghi d’interesse

Particolarmente presenti sono le chiese e le piccole cappelle che si distribuiscono in tutto il centro abitato, inoltre va senza dubbio ricordato il Faro Votivo, importante monumento regionale elevato nel 1928 in onore dei soldati calabresi caduti della I guerra mondiale, situato in località Torretta “Cavaddreru” e che è ormai divenuto il simbolo di Mormanno.

Il Santuario della Madonna della Catena, a 3 chilometri circa dal centro abitato in località c/da Brancato

La Cappella Gentilizia della Famiglia Capalbi “San Giovanni Battista” in località Castello

Il Santuario di Nostra Signora della pietà e del perpetuo soccorso in località Cavaddreru

La Cappella Gentilizia della Famiglia Sarno “San Francesco di Paola” in località Capo lo serro

La Cappella di San Michele in località Capo lo serro

La Cappella Gentilizia della Famiglia Perrone “San Nicola” in località Capo lo serro

La Cappella di Santa Caterina d’Alessandria in località Costa

La Cappella di S.Apollonia in località Costa torre

La Cappella della B.V. del Carmelo (S.Anna) in località Vallone marineddra

Il Santuario di Santa Maria Angeli (S.Antonio) in località Casalicchio

La Cappella di Gentilizia della Famiglia De Callis, poi della famiglia Maradei, “Sant’Antonio da Padova” in località Costa

La Chiesa dell’Annunziata in località Castello

La Cappella del Suffragio in località Capo lo serro

Il Santuario di San Rocco in località Casalicchio

La Cappella Gentilizia della famiglia Pace “San Giuseppe” in località Torretta

La Cappella Gentilizia della Famiglia Minervini “San Francesco di Paola” in località Torretta

La Cappella dell’Immacolata in località Piazza Umberto I

Cappella Gentilizia della Famiglia Rossi “Santa Maria della Grazie” (S.Filomena) in località Torretta

Cappella Gentilizia della Famiglia … “B.V.Assunta in Cielo” in località Torretta

Chiesa della Madonna del Suffragio

All’interno delle stesse si possono ammirare numerosi dipinti su tela, affreschi e reliquie.

Da Wikipedia, l’enciclopedia libera.

Foto  comuni-italiani.it

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