Fino al 1951, nella valle dell’Argentino, era in funzione un trenino che serviva per portare alla Segheria i tronchi degli alberi abbattuti in montagna.
Questa foto, mostra un tratto dei binari nella zona di Santa Catrina.
Il taglio indiscriminato dei boschi, in tutta la zona del Pollino, è cominciato ai primi del ‘900.
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“Il 27 agosto del 1910, un’agguerrita ditta tedesca, la Rueping S.p.A., e il comune di Saracena conclusero un contratto che prevedeva lo sfruttamento di questo immenso patrimonio forestale per almeno un ventennio.
A partire dal 1927, al massimo della sua espansione, la Rueping accorpò altri territori rientranti nei comuni di Lungro, Morano Calabro, Mormanno, Acquaformosa, Firmo, S. Donato di Ninea, S. Sosti e Verbicaro giungendo sino alle falde del Cozzo del Pellegrino.
Qualche anno più tardi, a causa di insanabili contrasti con gli amministratori di Saracena, la Rueping smantellò i cantieri e si trasferì nelle montagne lucane.”
Da “La Faggeta nella Montagna Calabrese” di C. Magliocco