Il vero momento costituente del fenomeno mafioso è il periodo storico in cui la mafia più antica comincia a darsi regole e strutture, a interagire sistematicamente con la società e a interferire con il funzionamento delle istituzioni. Risale a quel tempo il progressivo radicamento sociale di una mafia alta o «in guanti gialli», che si trasformerà presto anche in forza elettorale, in referente e strumento di forze politiche e amministrazioni pubbliche.
La profonda penetrazione della mafia nel corpo vivo della societàè un carattere essenziale delle associazioni mafiose geopoliticamente rilevanti. Il dominio del territorio si fonda anzitutto sul riconoscimento sociale, sul consenso. Una legittimazione culturale, intrisa di valori tradizionali e religiosi, veri e posticci, fondata sul falso mito della mafia «delle origini»: giusta, rispettosa di princìpi morali, protettrice dei deboli, risolutrice dei conflitti, dispensatrice di welfare. Poi, sulle relazioni strutturali con il potere ufficiale.
La mafia è geneticamente creatura politica: ricerca, coltiva interazioni con il potere istituzionale e influenza i processi politici strumentalmente alla conservazione e al rafforzamento della propria élite.”
Una mappatura del consolidamento mafioso nella Sicilia di fine Ottocento, con le province a più alta e bassa densità mafiosa, il collocamento e raggio d’azione delle sette maggiori, le basi d’appoggio del banditismo.
La carta indica anche le direttrici principali dell’emigrazione siciliana oltremare e del commercio verso l’Europa e gli Stati Uniti.
carta di Laura Canali
Le carte a colori di Limes 10/13 “Il circuito delle mafie“
http://temi.repubblica.it/UserFiles/limes/Image/carte12/radicimafia_900.jpg