“Gesù bambino”

Bartolomé Esteban Murillo (1617, Sevilla – 1682, Sevilla), “Gesù bambino

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Gesù piccino picciò Gesù bambino

fa che venga la guerra prima che si può

fa che sia pulita come una ferita piccina picciò

fa che sia breve come un fiocco di neve

e fa che si porti via

la mala morte e la malattia

fa che duri poco e che sia come un gioco.

Tu che conosci la stazione

tutti quelli che ci vanno a dormire

fagli avere un giorno l’occasione

di poter anche loro partire partire senza biglietto

senza biglietto volare via per essere davvero liberi

non occorre la ferrovia

e fa che piova un po’ di meno

sopra quelli che non hanno ombrello

e fa che dopo questa guerra il tempo sia più bello.

Gesù piccino picciò Gesù bambino

comprato a rate chissà se questa guerra potrà finire

prima dell’estate perché sarebbe bello

spogliarci tutti e andare al mare

e avere sotto gli occhi e dentro al cuore

tanti giorni ancora da passare e ad ogni compleanno

guardare il cielo ed essere d’accordo

e non avere più paura la paura è soltanto un ricordo.

Gesù piccino picciò

Gesù bambino alla deriva

se questa guerra deve proprio farsi

fa che non sia cattiva

tu che le hai viste tutte

e sai che tutto non è ancora niente

se questa guerra deve proprio farsi

fa che non la faccia la gente

e poi perdona tutti quanti tutti quanti tranne qualcuno

e quando poi sarà finita fa che non la ricordi nessuno

e quando poi sarà finita fa che non la ricordi nessuno

E quando poi sarà finita fa che non la ricordi nessuno.

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FRANCESCO DE GRAGORI

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