Significato: saluto.
Azione: la mano destra solleva brevemente il cappello dalla testa e poi ve lo rimette.
Origine: questa forma di saluto ha una lunga e complessa storia. Nei secoli addietro, i libri sull’etichetta riportavano capitoli interi e dettagliatissimi su come togliersi correttamente il cappello. E, in effetti, si tratta di un gesto che ha subito grandi variazioni da un’epoca all’altra. Nel Medioevo, per esempio, il sollevamento del cappello faceva parte del quadro generale di sottomissione quando un inferiore incontrava un superiore e si inchinava. All’origine del gesto c’erano due fattori:
- il cappello veniva sollevato perché sarebbe stato ineducato da parte di chi salutava nascondere la propria identità (molti dei primi cappelli e cappucci nascondevano infatti gran parte del viso);
- il cappello aumentava la statura di chi lo indossava e quindi, per poter inchinare il corpo davanti a una figura dominante, era necessario per prima cosa togliere il copricapo dalla testa.
Nel Medioevo, una volta rimosso, il cappello veniva tenuto in mano fino alla fine dell’incontro ed era importante che fosse messo in modo tale che il personaggio di rango superiore non ne vedesse la parte interna, presumibilmente sporca: questo, infatti, avrebbe urtato la sensibilità dell’interlocutore di classe più elevata.
La regola fu cambiata nel diciottesimo secolo, quando diventò di moda per gli uomini indossare la parrucca, e a quel punto invece era d’obbligo tenere il cappello in modo che si vedesse chiaramente l’interno, per dimostrare che non era assolutamente sporco.
Il gesto di levarsi il cappello veniva compiuto con grandi svolazzi e inchini, ma con il diciannovesimo secolo la tradizione scomparve gradatamente e di quell’azione rimase soltanto la pura rimozione del cappello e il suo rapido rimpiazzo.
In seguito, nel ventesimo secolo, il gesto si ridusse ulteriormente a un leggero sollevamento e a un’istantanea apposizione.
Localizzazione: il mondo occidentale. In Oriente, la rimozione del cappello viene sostituita dalla rimozione delle scarpe come forma di «cortesia introduttoria».
Fonte: “Gesti nel mondo” di Desmond Morris