Strage in Oregon: emblema della società liberista affermatasi negli Stati Uniti, del tutto priva di valori etici e condivisi, letteralmente l’uno contro l’altro armato.

La-proprietaria-di-un-negozio-di-armi-a-Rosenburg-Oregon.-Foto-di-Rory-Carroll-The-Guardian

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L’ennesima strage in Oregon provocata da chi ha avuto libero accesso alle armi non è altro che l’emblema della società liberista affermatasi negli Stati Uniti: del tutto priva di valori etici e condivisi, letteralmente l’uno contro l’altro armato; se c’è una tragedia l’unico pensiero è come cavarsela individualmente, non la solidarietà e tanto meno lo sforzo di trovare soluzioni che beneficino tutti. In comune solo culto del denaro e successo personale. L’Italia liberista voluta da Renzi porta a questo modello.

L’immagine che accompagna questo articolo ritrae la proprietaria di un negozio di Rosenburg, Oregon, a pochi chilometri dall’università dove giovedì un imbecille fanatico di armi ha ucciso un professore e otto studenti prima di spararsi per paura della polizia. Uncorrispondente del Guardian, Rory Carroll, l’ha scattata poche ore dopo la strage. Cosa avrà avuto da ridere, la signora? È che il suo negozio vende fucili e pistole e, ha spiegato, “dopo ogni massacro tutti corrono a comprarne; non si riesce a riempire gli scaffali che si svuotano”. Business is business: tutta felice, ha appena ordinato nuovi fucili a ripetizione.

Questa è la società liberista: del tutto priva di valori etici e condivisi, letteralmente l’uno contro l’altro armato; se c’è una tragedia l’unico pensiero è come cavarsela individualmente, non la solidarietà e tanto meno lo sforzo di trovare soluzioni che prevengano altre carneficine e beneficino tutti.

Il Guardian riporta i commenti di altri abitanti della cittadina.“Mi rifiuto di essere una vittima”, dice un cliente del negozio, accarezzando il calcio della sua semiautomatica. Altri esprimono la loro preoccupazione e la loro avversione: rispettivamente, per la possibilità che i loro figli siano coinvolti in una sparatoria e per i pazzi che sparano? No, preoccupazione per l’eventualità che vengano imposte delle limitazioni alla vendita di armi (o semplici controlli che ne impediscano l’acquisto a chi abbia precedenti penali o gravi problemi psichici) e avversione per Obama, che vorrebbe imporle. Un manichino di cartone con l’immagine del presidente è stato posto vicino all’ingresso, con attorno al capo la kefiah e davanti un cartello: “Venditore di armi dell’anno”.

Ma come potrebbero pensarla diversamente? Di sicuro passano le loro serate e i weekend davanti alla televisione; anche nei bar e ristoranti dove magari vanno ogni tanto ci sono immancabilmente tre-quattro maxischermi alle pareti, invariabilmente sintonizzati su canali di sport ma anche di news. E i network non lo dicono che gli americani, che costituiscono il 4% della popolazione mondiale possiedono il 40% delle armi; e che di conseguenza il numero di omicidi è quasi cinque volte più alto che negli altri paesi occidentali. Parlano ossessivamente, invece, di terrorismo e di criminalità, alimentando sospetti e paranoie e trasformando in paura le frustrazioni per una vita impoverita materialmente e spiritualmente, a evitare che si trasformino in coscienza politica.

Pensate che l’Oregon è uno degli stati più democratici degli Stati Uniti: gay e transessuali hanno pieni diritti, incluso quello di sposarsi, e le droghe leggere sono legali. Però anche lì tanta gente non crede nel bene comune: solo in sé stessa, nella competizione, nella necessità di vincere e di sentirsi vincente, come gli hanno insegnato i politici, i media, la scuola e soprattutto la pubblicità delle multinazionali, per spingerla a condurre esistenze separate, frammentate, e così molto più esposte al ricatto dei potenti e a un consumismo compulsivo, quasi isterico. Molti di loro, a parlarci, si rivelano brave persone, gentili e anche aperte: ma l’egoismo ideologico e programmatico del neocapitalismo li ha contagiati e non guariranno più.

Però non sentitevi poi così migliori di loro né vi consoli il pensiero che non vivete nel Far West o che l’Italia è molto diversa dall’America. L’America di trent’anni fa, prima della deregulation reaganiana, era molto diversa da quella di oggi. Forse Renzi non riuscirà a liberalizzare anche la vendita di armi (ci sono dei coglioni della Lega che ci stanno provando) ma sta liberalizzando tutto il resto. E lui è solo un pupazzo: dietro c’è un modello di sviluppo che si fonda sul culto del denaro, della visibilità e soprattutto del successo personale e che presuppone lo sfaldamento dei legami di appartenenza e dei principi morali. Lasciateli fare, Renzi e il suo Pd, e diventerete come quella commerciante di Rosenburg e i suoi concittadini: appiattiti sul presente, privi di tradizioni e di ideali, interessati solo al profitto, svuotati di qualsiasi empatia che non sia indotta a telecomando, incapaci di distinguere la realtà dalle cazzate che raccontano i media.

Di Francesco Erspamer

Fonte: http://www.lavocedinewyork.com/Armi-liberismo-e-stragi-attenta-Italia-l-America-del-Far-West…/

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