Resistenza

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Arturo Farace quand’era prigioniero durante la Seconda guerra mondiale

Lettera di un  condannato della Resistenza

Achille Barilatti (Gilberto della Valle)

Di anni 22 – studente in scienze economiche e commerciali – nato a Macerata il 16 settembre 1921 -. Tenente di complemento di Artiglieria, dopo l’8 settembre 1943 raggiunge Vestignano sulle alture maceratesi, dove nei successivi mesi si vanno organizzando formazioni partigiane – dal Gruppo ” Patrioti Nicolò ” è designato comandante del distaccamento di Montalto -. Catturato all’alba del 22 marzo 1944, nel corso di un rastrellamento effettuato da tedeschi e fascisti nella zona di Montalto – mentre 26 dei suoi sono fucilati immediatamente sul posto e 5 vengono salvati grazie al suo intervento, egli viene trasportato a Muccia (Macerata) ed interrogato da un ufficiale tedesco ed uno fascista -. Fucilato senza processo alle ore 18,25 del 23 marzo I944, contro la cinta del cimitero di Muccía Medaglia d’Oro al Valor Militare.

Mamma adorata,

quando riceverai la presente sarai già straziata dal dolore. Mamma, muoio fucilato per la mia idea. Non vergognarti di tuo figlio, ma sii fiera di lui. Non piangere Mamma, il mio sangue non si verserà invano e l’Italia sarà di nuovo grande. Da Dita Marasli di Atene potrai avere i particolari sui miei ultimi giorni.                                                               

Addio Mamma, addio Papà, addio Marisa e tutti i miei cari; muoio per l’Italia. Ricordatevi della donna di cui sopra che tanto ho amata. Ci rivedremo nella gloria celeste.

Viva l’Italia libera!

Achille

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Nella foto Arturo Farace quand’era  prigioniero durante la Seconda guerra mondiale

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